“Sarà un governo di persone con una chiara connotazione politica, con un mandato politico, culturale, elettorale che si riconoscono nel nostro programma, che hanno contribuito a scrivere il nostro programma. Saranno politici di qualità”
Roma – La polemica sulla formazione del nuovo Governo è scattata quando da Lega e Forza Italia si sono opposte alla possibile presenza di troppi tecnici, forse otto, nell’esecutivo: “Meloni vuole rifare un governo Draghi, tanto valeva tenerci lui”.
Butta acqua sul fuoco Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia in odore di nomina, forse gli Esteri o gli Interni, relegando le polemiche a mere “ricostruzioni giornalistiche che non trovano riscontri. È la qualità che conta, abbiamo solo detto che questo è un governo politico con tanti ministri politici. Se c’è qualche tecnico non è un problema ma il centrodestra è coeso e non vedo grandi difficoltà. I leader lavoreranno e troveranno la soluzione giusta”.
I nomi che circolano in questi giorni sono. molti, alcuni sconosciuti ai non addetti ai lavori, altri più noti come Rixi, Crosetto, Fitto e Centinaio.
Per la Lega, dopo il risultato elettorale deludente il deludente, diventa complicato avanzare troppe pretese. Quale sarà il ruolo di Salvini è difficile da prevedere, se non sarà vicepremier potrebbe diventare Ministro del Lavoro, mentre per Edoardo Rixi, potrebbe essere disponibile il Ministero alle Infrastrutture.
Ma c’è anche da accontentare una platea di sconfitti che avevano già le valigie pronte per Roma. Uno è Sandro Biasotti, in quota Giovanni Toti, perdente nel confronto con Luca Pastorino, che potrebbe ricoprire l’incarico di Ministro dei Trasporti.
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