Piazza della Loggia, dopo 48 anni arriva la svolta: la Procura chiede di processare Toffaloni e Zorzi

I due neofascisti sarebbero i presunti esecutori agli ordini di Carlo Maria Maggi, il leader di Ordine Nuovo Veneto già condannato all’ergastolo

Brescia – A 48 anni dalla strage di piazza della Loggia, arriva l’attesa svolta dopo una monumentale indagine. La Procura di Brescia chiede di processare Marco Toffaloni e Roberto Zorzi che sarebbero stati i presunti esecutori agli ordini di Carlo Maria Maggi, il leader di Ordine Nuovo Veneto già condannato all’ergastolo.
Un eventuale processo, se il gip valuterà che ci sono abbastanza elementi per farlo, probabilmente si svolgerebbe senza i due protagonisti: Zorzi vive negli Stati Uniti e Toffaloni in Svizzera, dove ha cambiato nome.
Oggi è attesa a Brescia anche la decisione dei giudici della Corte d’Appello sulla richiesta di revisione presentata da Maurizio Traomonte, anche lui condannato all’ergastolo. Continua dunque la ricerca della verità giudiziaria su quello che accadde il 28 maggio del 1974, quando una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti provocò la morte di 8 persone e il ferimento di 102 durante una manifestazione antifascista.

Toffaloni era in piazza il giorno della bomba, lo dimostrerebbe una foto agli atti

Agli atti della nuova inchiesta c’è una fotografia che rappresenterebbe Toffaloni in piazza il giorno dello scoppio della bomba, la stessa foto che Fivedabliu ha messo in copertina.
“Zorzi stava a Verona e lo avrebbe affiancato”, ha spiegato il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli. “È un procedimento difficilissimo”, ha ammesso il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli. “L’aspetto interessante è il contesto storico che sta alla base di questa Strage” ha spiegato il magistrato che con la collega Caty Bressanelli ha coordinato l’inchiesta della Procura ordinaria.
Dopo la chiusura delle indagini i due indagati non si sono fatti interrogare e nemmeno hanno depositato memoria scritta. “Ci saranno eventualmente due processi diversi: uno ai minori e uno in tribunale ordinario” ha spiegato il procuratore capo di Brescia Francesco Prete. E infatti i due all’epoca avevano 17 e 20 anni.
Ora si attende che venga stabilita la data dell’udienza preliminare.

Il pm: processo anche su possibili altre deviazioni dello Stato

Il nuovo ed eventuale processo sulla strage di piazza della Loggia riguarderà anche “l’accertamento di eventuali deviazioni” di apparati dello Stato. A dirlo è ancora Bonfigli.
“È un procedimento difficilissimo – afferma -. Qui parlo da vecchio consulente della Commissione parlamentare terrorismo e stragi e mi riferisco al contesto storico che sta alla base delle riunioni nella caserma dei carabinieri di Parona e del commando Ftase (Forze terrestri alleate per il Sud Europa, un comando militare della Nato con sede a Verona, a Palazzo Carli, ndr). È una lettura interessante di quei fatti attraverso eventuali deviazioni che dovessero essere confermate da una sentenza”.

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