La pena più alta, 20 anni di reclusione, è stata inflitta a Leone Soriano
Catanzaro – La Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza di secondo grado per il clan della ‘ndrangheta dei Soriano di Filandari, centro del Vibonese. Cento gli anni di reclusione totali inflitti ad 8 imputati, mentre altri 4 sono stati assolti. La pena più alta – 20 anni di reclusione – e’ stata inflitta a Leone Soriano, riconosciuto colpevole di 37 capi di imputazione, nonché di essere il boss dell’omonima associazione mafiosa e di altra associazione a delinquere finalizzate al narcotraffico.
Condannata anche la moglie, Rosetta Lopreiato, a 3 anni e 4 mesi. Per Giuseppe Soriano, nipote di Leone, la condanna ammonta a 17 anni e 6 mesi di reclusione, mentre la sorella Caterina Soriano è stata condannata a 13 anni e 7 mesi.
L’inchiesta è stata condotta “sul campo” dai Carabinieri del nucleo investigativo di Vibo Valentia con il coordinamento del pm della Dda di Catanzaro Anna Maria Frustaci. Successivamente sono confluiti nel processo Nemea anche gli atti dell’inchiesta Rinascita-Scott, che vedevano coinvolti Leone e Giuseppe Soriano, in modo tale da unificare con un solo processo i due procedimenti.
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