Sarebbe necessaria una banca dati che raccolga gli appalti pubblici, i bandi, le offerte, le società che partecipano
Roma – Innalzare il tetto del contante? “E’ gravissimo. Significa fare un grande favore alle mafie”. Questa la risposta al giornalista in un’intervista a La Repubblica l’ex Procuratore antimafia e deputato M5S Federico Cafiero de Raho.
“Quanto più è alto il tetto del contante, tanto maggiore è la possibilità di reimpiegare i proventi dell’evasione fiscale e dei traffici illeciti . Fare circolare danaro contante nel sistema economico impedisce di tracciarlo. E questo ci fa fare enormi passi indietro anche in Europa”. L’Italia, “con i propri organismi antiriciclaggio, ha manifestato enorme sensibilità su questo piano. E col Belgio, la Francia, i Paesi Bassi e la Spagna, abbiamo chiesto di porre un limite europeo alla circolazione del cash, non piu’ di 5 mila euro” ricorda.
Basti pensare “alle piazze di spaccio e all’enorme massa di danaro contante che di volta in volta le mafie devono occultare con complesse operazioni”. Per smascherare riciclaggio e reti economiche criminali, c’è piuttosto bisogno di misure come “una banca dati che raccolga gli appalti pubblici, tutti gli appalti: i bandi, le offerte, le società con complete composizioni, non solo gli aggiudicatari, con tutti gli elementi utili per un confronto”.
Inoltre è necessario disciplinare il “fine pena mai” secondo le indicazioni della Consulta, ma ponendo paletti molto seri e rigorosi: i benefici devono andare solo ai mafiosi per i quali vi sia assoluta certezza sia della interruzione di rapporti con la mafia, sia di esclusione di altri legami”. Per quanto riguarda una modifica della legge Severino, “le norme sono perfettibili – osserva – ma certamente quella legge spinge a una fermezza che la politica ha mostrato di non saper porre”. Infine, su una modifica o l’abolizione dell’abuso d’ufficio “dovremmo essere molto cauti. Altro che abolirlo. E’ un reato spia che ci ha consentito di svelare condotte penalmente rilevanti”.
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