Verso il Consiglio dei Ministri: le proposte sul tavolo per bollette, pensioni, flat tax e azzeramento iva su pane, pasta e latte

La nuova legge di bilancio che il Governo presenterà alle Camere mette sul piatto poco più di 5 miliardi di euro per il taglio di 3 punti del cuneo fiscale

Roma – Due punti di taglio del cuneo fiscale confermeranno lo sconto contributivo per i lavoratorio con redditi fino a 35 mila euro. Un punto ridurrà la quota contributiva delle imprese, ma per finanziare il tutto verrà sacrificato il reddito di cittadinanza per i 660 mila che vengono ritenuti “occupabili”.

Una manovra complessa che dal pacchetto di misure fiscali prevede di recuperare 2 miliardi di euro. Ancora in discussione la riduzione al 5% dell’iva sui prodotti per l’infanzia e l’giene intima,  e incertezza sulla tassazione del web, la cosiddetta Amazon tax da applicare al commercio on line sulle consegne, alla quale potrebbe essere preferita la digital Service Tax, l’imposta sui servizi digitali, che potrebbe passare dal 3 al 6%.

Tra le ipotesi ancora al vaglio, dopo un po’ di polemiche dovute agli importi esigui di risparmio delle famiglie italiane, l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte.

Uno dei nodi principali da sciogliere è sulle pensioni, dove il Governo lavora per “quota 41+62”; se non ci saranno stravolgimenti nel varo della manovra, uno dei canali di uscita anticipata sarà il raggiungimento dei 62 anni di età con 41 di contributi. Una sorta di “Quota 103” che sostituirà “Quota 102”  con cui è possibile accedere al pensionamento avendo maturato 64 anni d’età e 38 di contribuzione.

Il “bonus matrimonio” non è una priorità per Palazzo Chigi, probabilmente verrà messo in un cassetto in attesa di tempi migliori.

L’urgenza è far fronte al caro bollette

Sostegni alle famiglie, caro bollette, assegno unico, sono i punti che mettono in difficoltà le famiglie alle prese con l’aumento dei prezzi. Circa due terzi delle risorse,  21 miliardi, saranno destinati ad aiutare le famiglie con una serie di provvedimenti che vanno dai crediti di importa per le aziende, al bonus sociale e allo sconto benzina. Al solito, il problema sarà trovare le coperture.

La necessità del Governo sarà affrontare i primi mesi del 2023. È allo studio anche un fondo unico di supporto al fabbisogno energetico, da gestire con aiuti selettivi.

Sul Reddito di cittadinanza ci avviamo a una stretta, ma la discussione è ancora accesa, perchè l’idea è di toglierlo a chi è in grado di lavorare, i cosiddetti “occupabili”, ma non c’è un progetto per valutare se i lavori che verranno proposti abbiano i requisiti minimi di accettabilità. Perchè il rischio è di creare un esercito di manodopera a bassissimo costo disposta a qualsiasi compromesso salariale pur di sopravvivere. Di certo il Governo sta lavorando a un inasprimento della lotta a chi percepisce il “Reddito” senza averne diritto.

In forse “lo scudo” per chi ha capitali all’estero, rottamazione cartelle sotto ai mille euro

Per le cartelle fino al 2015 si va verso la cancellazione di quelle sotto ai mille euro con annessa riduzione di sanzioni e interessi. Destino incerto per la proposta sulla “voluntary disclosure”, la collaborazione volontaria, per chi ha capitali all’estero.

 

 

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