La soldatessa israeliana investita intenzionalmente da un palestinese è in gravi condizioni
Gerusalemme – Un’altra giornata di tensioni e di violenza in Cisgiordania dove cinque palestinesi sono stati colpiti a morte nel corso di incidenti separati con l’esercito israeliano e dove una soldatessa di 20 anni e’ stata travolta intenzionalmente da un’automobilista palestinese ed è stata ricoverata in condizioni gravi.
Negli ultimi otto mesi il conflitto tra in Cisgiordania è stato in costante crescendo arrivando a contare 136 morti da parte palestinese e 31 da quella israeliana. L’esercito di Tel Aviv ha sottolineato più volte che la causa della crescente militarizzazione è “fomentata in particolare da Hamas e dalla Jihad islamica”. La risposta del premier palestinese Mohammed Shtayeh non si è fatta attendere, con l’appello ai Paesi del mondo affinché fermino “la macchina per uccidere israeliana”.
Israele conta su 26 battaglioni
Per controllare l’elevato livello di violenza ormai diffuso in molte località della Cisgiordania l’esercito israeliano ha dislocato 26 battaglioni: il doppio di quelli che vi operavano all’inizio dell’anno. Ma sempre più spesso l’ingresso di forze israeliane in villaggi o in località minori viene accolta con una forte opposizione popolare. Così e’ avvenuto a Beit Umar vicino a Hebron quando due jeep militari hanno subito un guasto ed i soldati sono stati circondati da una folla minacciosa.
Soldatessa investita e trascinata per 100 metri
Secondo l’esercito sono stati oggetto di spari e di lanci di ordigni e hanno risposto al fuoco per mettersi in salvo. È rimasto ucciso un militante di Al-Fatah, Mufid Khalil, e a Kafr Ayn, vicino a Ramallah sono rimasti uccisi due fratelli ventenni, Jawad e Zafer Rimawi. in un susseguirsi di schermaglie e scontri, Mamun Fayez Abu Ali, 45 anni e padre di 5 figli, si lanciato con la sua auto contro una soldatessa israeliana, investendola e trascinandola sull’asfalto per oltre 100 metri, venendo poi ucciso al termine di un inseguimento
Nella serata di ieri è morto un quinto palestinese, Raed Ghazi al-Naasan di 21 anni, membro dei servizi di sicurezza palestinesi. Il Governo di Tel Aviv è a corto di idee su come contenere la situazione che rischia di degenerare sotto la spinta dei nazionalisti di destra che accusano Abu Mazen di fomentare i disordini.
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