Armi, gli affari vanno a gonfie vele e Leonardo è al 12° posto nel mondo e al primo in Europa

Il gruppo italiano ha realizzato vendite per circa 13,9 miliardi nel 2021 con un incremento del 18% sull’anno precedente

Stoccolma – Gli affari vanno a gonfie vele perchè, soprattutto nel 2020, dopo aver fornito armi all’Ucraina, gli Stati Uniti hanno necessità di ricostituire le scorte. Ma anche italiani e francesi non si possono lamentare di questo ultimo biennio. Nella classifica di SIPRI il primo produttore dell’Unione europea per ricavi da vendite di armi è l’italiana Leonardo, 12^ nel ranking mondiale, davanti alla francese Thales. Questo dicono i dati sono forniti da SIPRI, l’istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma.

Le vendite di armi e servizi a carattere militare delle 100 maggiori industrie del settore hanno raggiunto 592 miliardi di dollari nel corso del 2021, un aumento dell ́1.9 percento in termini reali rispetto al 2020.

Nel 2021, le vendite di armi delle 40 società statunitensi nella lista sono ammontate a 299 miliardi di dollari. Il Nord America è stata l’unica regione a registrare una diminuzione delle vendite di armi rispetto al 2020. Il calo dello 0.8 percento in termini reali è stato in parte a causa dell’elevata inflazione nell’economia statunitense nel corso del 2021. Ma va anche sottolineato che dal 2018, le prime cinque società nella Top 100 hanno tutte sede negli Stati Uniti.

Europa: settore aerospaziale in calo, settore navale in crescita

Nel 2021, 27 delle aziende incluse nella Top 100 avevano sede in Europa. Il totale delle vendite di armi è aumentato del 4.2 percento rispetto al 2020, raggiungendo i 123 miliardi di dollari.

Per il 2021 la maggior parte delle aziende europee specializzate nel settore aerospaziale militare ha riportato perdite attribuite alle interruzioni della supply chain”, ha affermato Lorenzo Scarazzato, ricercatore del programma Military Expenditure and Arms Production di SIPRI. “Al contrario, i costruttori navali europei sembrano essere stati meno colpiti dalle ricadute della pandemia e sono stati in grado di aumentare il proprio volume di affari.”

Dassault Aviation Group (n’azienda aeronautica francese di progettazione e produzione velivoli) è in controtendenza rispetto al settore aerospaziale militare. Nel 2021, le vendite di armi dell’azienda hanno raggiunto i 6.3 miliardi di dollari, registrando un aumento del 59 percento, grazie alle consegne di 25 aerei da combattimento Rafale.

Le aziende cinesi guidano la rapida crescita delle vendite di armi asiatiche

Le vendite combinate di armi delle 21 società in Asia e Oceania incluse nella Top 100 hanno raggiunto i 136 miliardi di dollari nel 2021, 5.8 percento in più rispetto al 2020. Le otto società di armi cinesi nella lista hanno registrato vendite totali di armi per 109 miliardi di dollari, un aumento del 6.3 percento.

Aziende sudcoreane nella Top 100

Le vendite di armi delle quattro società sudcoreane nella Top 100 sono cresciute del 3.6 percento rispetto al 2020, raggiungendo i 7.2 miliardi di dollari. Ciò è stato in gran parte dovuto a un aumento del 7.6 percento delle vendite di armi da parte di Hanwha Aerospace, che hanno raggiunto i 2.6 miliardi di dollari. Si prevede che le vendite di armi di Hanwha cresceranno in modo significativo nei prossimi anni, dopo la firma di un importante contratto con la Polonia nel 2022, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

Russia e Medio oriente

Ma ci sono anche notizie “poco rassicuranti”. In questo banchetto di profitti le sei società russe incluse nella Top 100 registrano, nel 2021,  solo un esiguo aumento dello 0.4 percento rispetto al 2020. per il 2021, con un fatturato pari a 17.8 miliardi di dollari. Risultato ben diverso per le 5 società con sede in Medio oriente che hanno generato vendite di armi per 15.0 miliardi di dollari nel 2021 con un aumento del 6.5 percento rispetto al 2020

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