Il geometra di Campobello di Mazara sarebbe un uomo d’onore “riservato”
Palermo – Il Gip di Palermo, Alfredo Montalto, ha firmato oggi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Andrea Bonafede, considerato uno dei fiancheggiatori più vicini all’ex superlatitante. Dopo averlo indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato nei giorni scorsi, il pool di magistrati della Dda coordinati dal procuratore Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare perché ci sarebbero il rischio di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga.
Bonafede ha fornito la sua identità a Messina Denaro nell’ultimo periodo della latitanza e ha intestato alla madre, 85enne e disabile, l’auto con cui si spostava con il boss di Castelvetrano.
“Andrea Bonafede ha, in concreto, fornito un apporto di non certo secondaria importanza per le dinamiche criminose dell’associazione mafiosa della provincia di Trapani, avendo così consentito a Messina Denaro, non soltanto di mantenere la sua latitanza, ma soprattutto, anche mediante la sua presenza nel territorio, di continuare ad esercitare il ruolo direttivo dell’organizzazione mafiosa”. Lo ha scritto il Gip nelle carte della misura cautelare.
Mentre scriviamo è in corso da parte del Ros la perquisizione perquisizione della casa di Emanuele Bonafede, cugino dell’arrestato.
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