Piantedosi:” Non ci faremo condizionare da chi utilizza la violenza”
Roma – “Esprimo la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che con grande professionalità e spirito di sacrificio fronteggiano, anche in questi giorni e in queste ore, le dimostrazioni di chi immagina di utilizzare la minaccia e la violenza come metodo di condizionamento delle istituzioni”.
Lo dichiara il ministro dell’interno Matteo Piantedosi in relazione ai disordini a Roma a opera di gruppi anarchici. “La mia vicinanza va agli operatori di polizia rimasti feriti e in particolare all’ispettore della Polizia di Stato che è stato colpito alla testa ed è stato curato con numerosi punti di sutura. Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine”.
La protesta degli anarchici
Due molotov artigianali sono state lanciate dagli anarchici, a margine della manifestazione di ieri a Trastevere in favore di Alfredo Cospito, nel parcheggio del commissariato Prenestino. Un poliziotto che era di guardia si è accorto delle bombe artigianali ed è riuscito a intervenire senza farle esplodere.
Sono 41 le persone identificate e denunciate dalla Polizia di Stato all’autorità giudiziaria in relazione agli scontri avvenuti ieri nella zona di Trastevere tra militanti anarchici e forze dell’ordine durante i quali è rimasto ferito un poliziotto.
Verini: “Inamissibile la violenza ma Cospito deve essere trasferirlo in un carcere con un centro clinico attrezzato”
il senatore Pd Walter Verini, membro della commissione Giustizia, ha dichiarato: “Chi, come certi movimenti anarchici, compie attentati, rivolge violenza verso poliziotti, carabinieri, forze dell’ordine e della sicurezza è un criminale, nemico della democrazia e della convivenza civile. Solidarietà e vicinanza a chi difende la sicurezza di tutti.
Altra cosa è evitare da parte dello Stato che un carcerato come Cospito muoia in carcere. Trasferirlo in un carcere con un centro clinico attrezzato, come chiede il Garante dei detenuti, è giusto, in attesa del pronunciamento della Cassazione sul suo 41 bis, che comunque dovrebbe essere più ravvicinato possibile.
E se questo servisse ad evitare tensioni dentro le carceri e ad isolare ulteriormente attentatori e criminali, sarebbe una cosa utile. Inammissibili e gravi sono invece certe dichiarazioni della destra, che equiparano inaccettabilmente posizioni umanitarie con atti terroristici”.
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