È partita la cantierizzazione della Gronda, ma anche la protesta del territorio: sabato presidio dei cittadini nella piazzetta di via Torbella
Genova – “Dopo un cosiddetto dibattito pubblico, animato da una forte contrapposizione popolare, ASPI ha scelto una soluzione che presenta palesi difetti di progettazione e assurde criticità, intollerabili persino in una matricola universitaria”.
Inizia così la nota stampa di Unione Popolare che stigmatizza la perseveranza con cui viene portato avanti il disegno della Gronda di Ponente, un progetto definito “desueto, che prevede opere che non tengono conto delle nuove infrastrutture diventate operative (o che lo saranno a breve): terzo valico, nodo ferroviario, ponte S. Giorgio, nuovi svincoli autostradali di Cornigliano, la Guido Rossa, la preesistente e ignorata Strada del Papa”.
Unione Popolare contesta “l’errata analisi dei flussi portuali delle merci che viaggiano nella direttiva nord/sud e non est/ovest, ed un progetto che obbliga ad allungare di molti chilometri questo tragitto, ma anche 65 km di nuovi tracciati, 24 viadotti per 5 km, 23 gallerie per un totale di 50 km, moltissime delle quali in zone amiantifere, 390 pozzi e sorgenti a rischio, 11 milioni di mc di rocce movimentate con centinaia di camion in giro per la città (dati presenti sul sito di Autostrade)”.
Non solo. Nella nota viene citato anche l’impianto di trattamento delle rocce amiantifere che saranno stoccate a Bolzaneto, “per il quale non si potrà garantire la totale tutela della salute circa le dispersioni di polveri nell’aria (è sufficiente inalare una sola fibra di amianto per ammalarsi di tumore). Il tutto, nell’ignavia della nostra amministrazione, che accavalla progetto su progetto, senza prendere in considerazione l’ovvia necessità di un sistema di trasporto integrato”.
Per questo Unione Popolare ha organizzato un presidio informativo, sabato 4 febbraio alle 10:00, nella piazzetta di via Torbella all’incrocio con via Berlioz, a Begato.
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