Se il progetto della nuova diga foranea è condiviso da tutte le forze politiche, non volere il cantiere per i cassoni rischia di diventare la solita questione “fateli dove volete ma non nel mio giardino”
Oggi in Consiglio comunale, al punto 4, verrà presentata una mozione presentata da Filippo Bruzzone (Lista Rosso-Verde) e Rita Bruzzone (PD) che avrà per argomento “Prefabbricazione di cassoni propedeutici alla realizzazione della nuova Diga Foranea di Genova”.
Facendo un passo indietro, nel consiglio municipale del 23 gennaio scorso, presente anche il Sindaco di Genova Marco Bucci, l’argomento della seduta sono stati i 39 cassoni per la costruzione della nuova diga foranea che verranno allestiti sul sesto modulo della piattaforma portuale di Pra’.
A Pra’ 39 cassoni
Una parte saranno costruiti a Piombino, un’altra parte a Vado, ma Rita Bruzzone in quell’occasione ha voluto sottolineare che “39 cassoni posti di fronte, sostanzialmente a Pegli Lido, sarà come costruire un palazzo enorme con tutto quello che comporta, sia per l’ambiente che per la salute. Per quanto riguarda il trasporto su gomma noi siamo una delegazione che vive già in maniera pesante il traffico dei tir che attraversano quella porzione di città”.
Per farla breve, Pra’ non vuole il cantiere che servirà per costruire i cassoni della nuova diga foranea. E questa posizione, totalmente condivisibile, apre però ulteriori interrogativi. Se non a Pra’, dove finirà il cantiere che prevede anni di mezzi pesanti per le strade del Ponente?
Il Ponente protagonista nelle servitù
La vittoria, poco gradita, di questa gara tra i quartieri già oberati da servitù sarà appannaggio dei soliti noti: Sampierdarena, cornigliano, Sestri Ponente o Voltri e tutto quello che ci sta nel mezzo e intorno. Oppure il Sindaco riuscirà a trovare uno spazio abbastanza ampio e defilato in porto, che non preveda il transito di mezzi pesanti nelle strade del Ponente.
Sulla costruzione della diga sono tutti d’accordo?
Ma a pensarci bene, se oggi il problema è il cantiere per la costruzione dei cassoni con tutte le implicazioni sulla salute e sulla qualità di vita dei cittadini, si è perso di vista il punto di partenza della questione.
La nuova diga foranea serve davvero? Le osservazioni sollevate da esperti come Piero Silva, l’ex direttore tecnico del Pmc del RINA e come l’architetto Giovanni Spalla, sono state archiviate e non se ne parlerà più?.
E ancora, tutti i partiti sono d’accordo sulla costruzione della diga? Perché andando per logica, se c’è una convergenza tra centro destra e centro sinistra sull’utilità della diga e sulla sua indispensabile costruzione, parlare di non voler i cassoni è quantomeno strano e si finisce come al solito nel pantano del “non nel mio giardino” con il rischio che le proteste politiche e le contrapposizioni tra cittadini siano solo un gioco delle parti e delle tifoserie.
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