Consiglio comunale movimentato, tra opposizione e cittadini che non vogliono i cassoni a Pra’ e la maggioranza in difficoltà per la scelta impopolare di una nuova servitù a Ponente
Genova – Filippo Bruzzone, consigliere della lista Rossoverde inizia così il suo intervento: ” Sono passati 118 giorni da quando abbia depositato questo atto. Per comprendere la portata di questo documento, dobbiamo porci delle domande che nascono da affermazioni del Sindaco un po’ prive di senso.
Il Sindaco afferma che chi si oppone o pone dei dubbi per azioni di questo tipo sia contrario allo sviluppo di Genova.
Porto un esempio personale, perché talvolta il personale è politico, i miei genitori vivono a Genova PRA e se aprono la finestra lato mare hanno il porto, se aprono la finestra lato monte hanno un ex area industriale. Ecco sentirsi dire dal proprio sindaco che chi convive con una servitù, per chi si pone dei dubbi sulla propria salute, è contrario allo sviluppo della città , mi dispiace ma le rispondo che non ci sto.
E non credo sia rispettoso nei confronti di migliaia di cittadini che vivono in queste condizioni, perché dobbiamo parlarci chiaro e dobbiamo chiederci se effettivamente la cittadinanza del ponente oggi abbia lo stesso accesso alle cure che ha una persona che non vive a ponente ma vive in un’altra parte di città, perché gli studi ci dicono di no, così come in una a Genova che sta diventando sempre più la Genova delle disuguaglianze, in cui vai avanti in base a dove nasci, dobbiamo dirci chiaramente che oggi una bambina o un bambino che nasce a ponente non ha lo stesso accesso allo studio che ha un bambino o una bambina che nasce altrove”.
L’intervento di Bruzzone entra nel merito del problema Cassoni, sottolinenando che in un contesto difficile come quello delle delegazioni di ponente, un’altra “servitù è semplicemente folle così come io non credo che Genova meriti di essere amministrata in un modo un poi variopinto mercanteggiando”, il nero di cassoni che un giorno sono 39 poi diventano 20 poi forse 10.
La costruzione dei cassoni prevede un prolungamento della piattaforma portuale di 60 m, operazione che sarebbe contraria all’accordo siglato 24 anni fa e che prevedeva il limite geografico del porto che più della superficie coperta oggi non può espandersi. Bruzzone non risparmia un consiglio a Bucci: “Sindaco se vuole fare il manager stia tranquillo che nessuno la trattiene però si dimetta, perché il manager fa una cosa il sindaco ne fa un’altra”.
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