Milano contro le morti in mare. In cinquemila sfilano per protestare

Verità e giustizia per il naufragio di Crotone. Basta morte nel Mediterraneo”

Milano – “Verità e giustizia per il naufragio di Crotone. Basta morte nel Mediterraneo”. Questo lo striscione che ha aperto ieri, sabato 4 marzo, la manifestazione di protesta contro la politica di chiusura dei porti da parte del governo. Quello che era iniziato come un presidio in piazzale Oberdan e che è sfociato in Piazza Duca D’Aosta, davanti alla stazione centrale, era stato indetto da sette ong: Mediterranea Saving Humans, Medici Senza Frontiere, Resq, Emergency Volontari Milano, Iuventa Crew, Sea Watch, Open Arms.  Hanno sfilato per le vie della città circa 5000 persone, una partecipazione non altissima per la città di Milano, considerando la gravità del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro, dove nel frattempo il numero delle vittime è salito a 69. 

Fra coloro che hanno organizzato l’evento, Cecilia Strada, portavoce della ResQ People, ha dichiarato: “Davanti all’ennesima strage bisogna scegliere da che parte stare: se dalla parte di chi fa di tutto per aprire canali d’accesso sicuri e legali per arrivare in Europa, dalla parte di chi soccorre, oppure dalla parte di chi tira su i muri. E fuori dai muri le persone annegano”. 

I diritti dei migranti sono i diritti di tutti. Non c’è un diritto solo per un genere di persone, – ha sottolineato Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani –  quello che è capitato a loro, può capitare anche a noi”. E sulla scuola, De Biasio ha invitato i giovani a essere consapevoli:  “Qualcuno dice che la politica non deve entrare nella scuola, invece è necessario che entri, perché la politica è tutto, è la vita”. 

Gaia Fragni