Il trapassato prossimo

State sereni

Avvertenza numero uno: il titolo… state sereni, non si tratta assolutamente di una dotta lezione sulla grammatica italiana e sulla coniugazione di qualche modo e tempo di una qualunque forma verbale.

In realtà il sostantivo trapassato sta per morto, defunto, estinto, deceduto, buonanima, scomparso. E prossimo vuole indicare una sorta di futuro più o meno imminente, attraverso cui, comunque e volenti o nolenti, dovremo transitare tutti.

E comunque ve lo dico con il cuore che sto facendo tutti gli scongiuri necessari prima di affrontare nuovamente questo argomento. Perchè ho ancora ben presente come andò a finire una delle ultime volte, sebbene fosse molti anni fa. Litigai con l’assessore competente perchè nel mio articolo misi in risalto come la sua inconfondibile fisiognomica fosse appropriatissima all’incarico, con tanto di fotografia. Ebbene molti anni dopo mi dissero che l’ex assessore, passato alla presidenza della fondazione del palazzo Ducale trattenesse ancora quell’articolo con tanto di fotografia affisso alle sue spalle. Come a volersi ricordare di avere un conticino da saldare.

Insomma non vorrei continuare a litigare nè ad interrompere altre amicizie.

Un nuovo millennio per i funerali

Però non renderei un buon servizio ai lettori se non raccontassi dell’ultima evoluzione di Asef l’azienda servizi funebri del Comune di Genova. Che con il nuovo millennio ha dovuto gioco forza confrontarsi con la concorrenza. E

E perciò come si racconta Asef ai propri clienti sul proprio si to dedicato: “Il 2001 è l’anno della trasformazione in Azienda Speciale, con il battesimo del marchio A.Se.F. In questo acronimo sono contenuti tutti i Servizi Funebri svolti dall’Azienda: trasporti ed onoranze funebri, gestione della polizia mortuaria, gestione dell’obitorio comunale, delle camere mortuarie e dei servizi cimiteriali. 

Nel luglio 2010, nuove disposizioni di legge hanno determinato un nuovo assetto dell’Azienda: Società a responsabilità limitata, con Socio Unico il Comune di Genova. Oggi tutta la nostra esperienza ed il know how acquisito, in oltre cento anni di servizio, sono focalizzati sulle Onoranze Funebri e sulla cura e soddisfazione dei nostri Clienti”.

E così in una città dove comunque nel settore la concorrenza è sempre risultata molto forte, anche se magari poco se ne parla per ragioni probabilmente anche scaramantiche. E con lo sbarco di Taffo, l’azienda che magari non ha modernizzato il settore del caro estinto ma ha puntato sulla pubblicità a suo modo dissacrante di Riccardo Perrone. Trentaseienne laureato in scienze della comunicazione – reo confesso: “All’Università andavo malissimo” – anche Asef, società a responsabilità limitata ormai da una decina di anni con un unico socio, il Comune,  ha deciso di dare un’occhiata al mercato.

In evoluzione o in involuzione. Perciò la presa d’atto della scelta crescente della cremazione e l’occhio di riguardo per Socrem, ente morale dal 1902 che non persegue fini di lucro con oltre sedicimila associati. E la scelta di Asef for petas, aiutata, appena tre anni fa dal regolamento comunale che consente la tumulazione delle ceneri degli animali d’affezione nelle tombe dei padroni già esistenti nei 35 cimiteri cittadini. 

Con le ceneri dell’animale d’affezione nella tomba

E si legge proprio sul sito dell’Asef: “ Una vera e propria rivoluzione laica e culturale che consegna agli animali d’affezione il ruolo primario che la società ha già, di fatto, conferito loro. Per ora A.Se.F. si occuperà di ritiro delle spoglie, cremazione e consegna dell’urna al padrone per un affido in abitazione, in attesa che, a breve, gli uffici comunali siano pronti a dare il via, dal punto di vista amministrativo, alla tumulazione delle urne in area cimiteriale”.

Già, il mercato, che anche nel caso del caro istinto finisce per giocare fra famiglie e defunti un ruolo primario. Soprattutto con una competizione imprenditoriale magari fino a qualche tempo fa sottotraccia, ma comunque sempre ben presente. Per esempio si legge sul sito: “Una pluriennale collaborazione con una prestigiosa società genovese, consente di effettuare la dispersione ceneri in mare con barca a vela ed eventualmente usufruire di servizi personalizzati come la dispersione di fiori o il servizio fotografico”

Perciò la nuova scelta strombazzata, magari del tutto involontariamente, appena a due giorni di distanza dal primo aprile. 

Un mercato sempre in crescita

E oggi, ne danno notizia le maggiori testate “Nasce a Genova, in seno ad Asef, la società partecipata del Comune specializzata in onoranze e trasporti funebri, la figura del celebrante funerario laico. Dopo il celebrante di matrimoni, per la cui formazione e messa in attività la Civica amministrazione genovese fu pioniera, anche l’ultimo saluto non religioso è ora affidato a una figura professionale.

Una scelta aziendale  legata al mercato: fanno notare i dirigenti dell’azienda: “Cresce, infatti, costantemente la richiesta di funerali che non abbiano una connotazione confessionale. Ogni anno, a Genova, l’utilizzo del Tempio Laico del cimitero di Staglieno è richiesto da circa 130 famiglie (125 nel 2021, 134 nel 2022), ma il dato di riferimento più significativo riguarda il trasporto funebre ‘diretto’, ovvero un “ultimo viaggio” che non passa per alcuna struttura religiosa ma dalla camera ardente per approdare direttamente al cimitero o al crematorio.

Si tratta di 1600 trasporti all’anno. Dinnanzi a queste cifre abbiamo ritenuto di dover intervenire, fornendo un servizio professionale e adeguato alle necessità di chi non desideri una cerimonia religiosa. La società è cambiata. Anche il servizio funebre, un momento della vita sociale di grande rilevanza, ha registrato nel tempo consistenti variazioni”. 

Così tre dipendenti dell’azienda, Simona Gastaldi, 44 anni, Davide Minervini, 27 anni e Ombretta De Martini, 58 anni, già esperti nell’organizzazione di servizi funebri, hanno conseguito il diploma professionale presso Federcelebranti a Roma e la Scuola di alta formazione funeraria, a Bologna. Grazie alla loro specifica formazione daranno sostegno ai convenuti nell’ambito di una cerimonia predefinita ma che risulterà personalizzabile a fronte delle richieste che saranno avanzate”.

Quella lectio magistralis a Tursi sul caro estinto

Un passo preceduto giusto una quindicina di giorni or sono da un convegno proprio a palazzo Tursi di cui aveva dato notizia l’assessore ai servizi civici Marta Brusoni sul suo profilo social. In cui spiegava:” La potenza creativa del rito. Spazi e tempi in cui opera il cerimoniere funebre.

Lecito magistralis, questo pomeriggio a palazzo Tursi, tenuta dalla professoressa Maria Angela Gelati (una dei docenti dei corsi a cui si sono formati i tre celebranti funerari laici n.d.r.). Sono intrevenuti il presidente Ivano Mariscotti e Marta Brusoni assessore comunale. Nelle società arcaiche la morte era un fatto collettivo: si viveva insieme, si condividevano i riti, la vita tutta. oggi viviamo in un momento di trasformazione culturale nel quale anche i rituali funebri testimoniano il modificarsi dei rapporti sociali e delle relazioni tra i viventi.

L’evoluzione della ritualità funeraria ha individuato nel cerimoniere, la figura professionale più adatta a valorizzare e riconoscere il giusto utilizzo di nuovi luoghi (templi di cremazione, giardini del ricordo, case funerarie e aule del commiato, spazi e cimiteri destinati agli animali da compagnia) deputati all’ultimo saluto”.

Insomma una volta era solo la scelta della cassa con relativi costi della cerimonia, del trasporto e prezzi della bara o dell’urna funeraria. Il mercato si è evoluto, e non solo grazie, o peggio per colpa, del surreale Taffo. E il caro estinto, in viaggio per l’al di là, e con questa corsa verso il modernismo, per così dire… è servito.

Paolo De Totero

   

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