Il nodo da sciogliere: diverse delle zone individuate dal progetto esecutivo del 2017 oggi sono occupate dai camion
Genova – È notizia fresca che Autostrade ha chiesto al Comune di Genova le aree di cantiere per i lavori connessi alla Gronda, lavori che sono partiti con il cosiddetto lotto zero della Valtorbella, sulle alture di Rivarolo, dopo la firma del Protocollo di Intesa da parte del Ministero dei Trasporti e degli enti locali coinvolti nell’opera finanziata da Aspi.
Fin qui niente di strano se non fosse che diverse delle zone individuate dal progetto esecutivo del 2017, oggi sono occupate dai camion.
Due gli spazi che danno più da pensare: l’area Penisola, davanti al punto vendita Metro, e quella di Lungotorrente Secca, entrambe a Bolzaneto. In totale circa 150 mezzi pesanti cui trovare un posto in città.
E non è una cosa semplice. Perché la fame di spazi a Genova è cosa antica, tanto che i grandi del porto ormai litigano anche per gli scampoli di terra temporanei e i TIR sfrattati vengono spalmati persino sulla collina di Erzelli, nelle aree, neanche a dirlo, che sarebbero destinate al nuovo ospedale del Ponente.
La questione sollevata dai cantieri per la Gronda, dunque, è seria.
Le cose stanno così: ci sono le aree occupate da Spinelli, quelle dove l’appaltone Pizzarotti già prevede i lavori per l’autoporto, che dovrebbero essere liberate per lasciare il posto ai camion che lascerebbero a loro volta il posto, temporaneamente, ai cantieri della Gronda.
La zona è sempre la stessa. Quella che Spinelli aveva occupato abusivamente e che poi gli è stata concessa fino a settembre 2023 dopo la crisi innescata dalla vendita dell’autoparco di Campi, di proprietà “du sciu Aldo”, ad Amazon.
E cos’era successo? Che Spinelli aveva sì in mano i soldi della vendita al colosso dell’e-commerce ma non aveva più un hub dove mettere i mezzi pesanti. A risolvergli il problema era entrato in scena il Comune che, “in via emergenziale”, aveva pensato di concedergli uno spazio in zona Villa Bombrini. Scelta contestata dai corniglianesi, bocciata anche dal Tar e abortita. Per ora.
Perché con l’apertura dei lavori della Gronda e Aspi che incalza il Comune per avere le aree di cantiere, come si metteranno le cose? Lasceranno traslocare Spinelli sotto al nuovo Ponte San Giorgio? E se anche fosse, tutti gli altri Tir dove finiranno?
Un’area bell’e pronta c’è già. È quella di Villa Bombrini: 32.000 mq dove stanno circa 300 camion.
La paura è che si apra un’altra stagione difficile per Cornigliano.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.
Dahli erzelli è già tornato Spinelli dobbiamo salvaguardare il territorio ma x questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta Genova come noi ci stiamo impegnando x i quartieri per : i cassoni a PRA, petrolchimico a Sanpierdarena, sckymetro e incerenitore. Chiediamo aiuto alla città