A colloquio con Antonio Oppicelli, avvocato marittimista e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia
Secondo gli ultimi dati forniti dal report di “Port Infographics” pubblicato nell’ambito dell’Osservatorio Permanente di SRM sull’Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica, realizzato grazie al partenariato tra SRM e Assoporti, i porti italiani si assestano, al termine del 2022, con un aumento dell’1,9% sull’anno precedente con una movimentazione complessiva di oltre 490 milioni di tonnellate di merce .
Nella nota dell’Associazione dei porti italiani viene sottolineato che “I nostri porti sono in grado di rispondere ad esigenze di domanda di trasporto differenziata; hanno gestito rinfuse liquide per 169 milioni di tonnellate, Ro-Ro (cioè navi che possono imbarcare autotreni, camion, rimorchi, motrici, auto e altre merci rotabili in genere) per 120,9 milioni, container per 119,5 milioni, rinfuse solide per 61,1 milioni e “altre merci” per 19,7 milioni. Inoltre, hanno visto la movimentazione di oltre 61,4 milioni di passeggeri di cui 9 di croceristi”.
In questo contesto generale si inserisce il porto di Genova che è al centro di una serie di cambiamenti importanti tra i quali la nuova Diga Foranea, non esente da confronti e polemiche, il nuovo piano regolatore portuale che deve fare i conti con una città “lineare” che si estende per una quindicina di kilometri, la cui costa è condivisa, non senza problemi, con le attività portuali.
Il porto schiacciato tra mare e città, la città compressa tra porto e colline, una coesistenza sempre più difficile con gli operatori portuali sempre in cerca di spazi e i cittadini spesso soffocati da servitù difficili da sopportare.
Di questo e molto altro abbiamo parlato con Antonio Oppicelli, avvocato marittimista e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, a cui abbiamo anche chiesto quale ruolo ha il suo partito nelle decisioni per il futuro della città.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta