Inaccettabile la legittimazione del pregiudizio sessista
Roma – “Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire, è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull’eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso. Il Presidente del Senato non può fare vittimizzazione secondaria. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
Le dichiarazioni di La Russa
“Mio figlio mi ha detto che la ragazza gli ha raccontato molte cose della sua vita, a dimostrazione del fatto che fosse lucida”. Lo ha detto il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando con alcuni giornalisti che lo hanno incrociato vicino al Tribunale di Milano. “Mio figlio non sta molto bene – ha aggiunto La Russa -, non se l’aspettava da questa ragazza che era una sua compagna di liceo”.
Dentro l’abitazione ci sarebbero stati “altri due ospiti che studiano e lavorano a Londra come lui”.
“Di sicuro lascia molti interrogativi – ha precisato ancora La Russa – una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che occupa questo tempo per rimettere insieme i fatti”.
La vicenda e la fuga di notizie
La fuga di notizie sulla vicenda di Leonardo Apache La Russa complica le indagini dei pubblici ministeri di Milano sulla presunta violenza sessuale denunciata da una 22enne, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, e che sarebbe avvenuta la notte del 18 maggio a casa del figlio del Presidente del Senato.
In Procura a Milano gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sulla vicenda e gli accertamenti investigativi da svolgere in seguito alla denuncia depositata a inizio settimana, non hanno ancora individuato o sentito i testimoni della serata, passata in un club vicino Piazza Duomo dove la giovane avrebbe bevuto un paio di drink.
La vittima, che il giorno dopo i fatti si sarebbe recata alla Clinica Mangiagalli di Milano dove – lo riporta il Corriere della Sera – le sarebbe stata refertata un’ecchimosi al collo e una ferita a una coscia, deve ancora essere ascoltata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro per comprendere meglio la dinamica di quella notte e i suoi ricordi.
Si cercano le immagini della video sorveglianza del locale e dei pressi dell’abitazione di La Russa anche per identificare il terzo ragazzo, un amico di La Russa jr, che avrebbe avuto rapporti sessuali con lei nonostante la giovane non lo ricordi.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta