Ecco quali sono i cinque pilastri del memorandum d’intesa firmato a Cartagine, che apre i rubinetti di nuovi finanziamenti per un Paese tormentato da una crisi economica senza fine
Tunisi – Migrazione e non solo.
Sono cinque i pilastri al centro del memorandum d’intesa tra l’Ue e la Tunisia firmato domenica scorsa a Cartagine e che ora dovrà essere approvato dai 27 Paesi membri dell’Unione, chiamati a dare via libera all’accordo. Perché la ratifica richiede l’unanimità.
Il testo mette in campo “un pacchetto di partenariato comprensivo” distinguendosi, in questo, dall’intesa firmata nel 2016 tra Bruxelles e Ankara per la gestione dei flussi migratori dalla Siria.
L’Ue ha offerto al presidente tunisino Kaïs Saïed un accordo in cinque punti, già delineati nella dichiarazione congiunta dello scorso 11 giugno: assistenza macrofinanziaria, relazioni economiche, partnership sull’energia sostenibile, migrazione, promozione degli scambi tra tunisini ed europei. Per l’attuazione di questi pilastri, che avverrà solo se l’intesa ottiene l’unanimità, si procederà ad uno ad uno, secondo “le regole dei diversi strumenti”.
L’assistenza macro-finanziaria dell’Ue
L’assistenza macro-finanziaria dell’Ue consiste nel versamento, immediato, di 150 milioni di euro a sostegno del governo nordafricano mentre, per i restanti 900 milioni, la Commissione ha ribadito che aspetterà lo sblocco dello stallo tra Tunisi e il Fondo Monetario Internazionale, chiamato ad erogare prestiti per 1,9 miliardi in cambio di adeguate riforme.
Relazioni economiche
È la cornice dentro la quale l’Ue darà una spinta agli investimenti delle imprese grandi, medie e piccole, in Tunisia. L’obiettivo è aumentare in maniera netta gli scambi commerciali tra l’Ue e il Paese nordafricano.
Energia
Da un lato la necessità dell’Ue di diversificare le forniture come conseguenza della guerra in Ucraina, dall’altro l’opportunità per la Tunisia di dare linfa, con investimenti e know-how europei, allo sviluppo delle rinnovabili. È questo il principio che sta alla base della cooperazione energetica inclusa nel Memorandum. L’Italia, con il progetto di interconnessione elettrica Elmed, si candida a essere hub dell’energia tunisina per l’Europa.
Dossier migranti
L’Ue ha messo a disposizione 105 milioni di euro – parte del pacchetto di fondi della dimensione esterna – per sostenere Saïed nel blocco delle partenze. La cooperazione riguarderà anche i rimpatri da mettere in atto prima che i migranti subsahariani lascino il territorio tunisino. Per questo è previsto il rafforzamento della guardia costiera tunisina con “17 imbarcazioni riequipaggiate e otto nuove”. Lo riferiscono fonti comunitarie.
Dal potenziamento della flotta, l’Ue si aspetta un aumento delle operazioni per intercettare i migranti in mare. Nell’intesa non è prevista, invece, una zona di salvataggio e assistenza (Sar) di competenza di Tunisi.
Nel memorandum, inoltre, è previsto il rimpatrio in Tunisia solo dei migranti irregolari di nazionalità tunisina, e non di quelli di altre nazionalità giunti nell’Ue transitando dal Paese nordafricano.
Allo stesso tempo. l’intesa include la facilitazione alla migrazione regolare dalla Tunisia ai Paesi europei.
People to people
È la prima parte nominata da Ursula von der Leyen nelle dichiarazioni congiunte ed è tutta incentrata sugli scambi culturali e l’applicazione del programma Erasmus +, più la cooperazione nella ricerca e nell’istruzione. L’Ue utilizzerà anche il programma Talent Partnership, aprendo così “nuove opportunità di studio e lavoro ai giovani tunisini”, recita il Memorandum.
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