Amianto: il tribunale di Ancona condanna Fincantieri per la morte di un operaio

Un altro importante passo nella lotta contro l’amianto e che mette in evidenza la responsabilità delle aziende nel garantire la sicurezza dei propri dipendenti e proteggerli dai rischi di salute associati all’esposizione a sostanze nocive

Il tribunale di Ancona ha emesso una sentenza che condanna Fincantieri a risarcire i familiari di un dipendente deceduto a causa dell’esposizione all’amianto durante la sua attività lavorativa nei cantieri navali dell’azienda. L’operaio, un carpentiere che aveva lavorato per oltre trent’anni presso Fincantieri, è stato esposto quotidianamente alle pericolose fibre dell’amianto durante la costruzione delle navi. Questa esposizione ha causato l’asbestosi, una patologia nota per essere correlata alla fibra di amianto, che alla fine ha sviluppato un grave carcinoma polmonare portandolo alla morte nel 2017.

La famiglia della vittima si è rivolta all’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), guidato dal presidente dell’associazione e avvocato, Ezio Bonanni, che ha agito in difesa dei familiari dell’operaio. Inizialmente, l’ONA ha ottenuto il riconoscimento dell’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) con la liquidazione di una rendita a favore della vedova. Successivamente, è stata avanzata una richiesta di risarcimento del danno a Fincantieri spa, poiché l’azienda è stata ritenuta responsabile della morte dell’operaio a causa dell’esposizione all’amianto.

Fincantieri ha negato ogni addebito

Durante il corso del processo, l’azienda ha tentato di negare le sue responsabilità, ma i colleghi di lavoro del defunto hanno testimoniato che l’amianto è stato utilizzato senza restrizioni nei cantieri navali, su ordine dei dirigenti, e che i dipendenti non avevano accesso a maschere protettive. La perizia medico-legale ha confermato che la morte del carpentiere è stata causata dall’esposizione all’amianto nel cantiere.

Il risarcimento

In base alla sentenza, la moglie dell’operaio riceverà un risarcimento di 224.000 euro, comprendente sia i danni richiesti come erede che quelli subiti personalmente. I due figli dell’operaio riceveranno ciascuno un risarcimento di 183.500 euro, mentre i quattro nipoti riceveranno 12.000 euro ciascuno. Inoltre, oltre alla rendita dell’Inail, la coniuge ha ottenuto il Fondo Vittime Amianto, che si somma alla pensione di reversibilità.

L’avvocato Bonanni ha dichiarato che questa è l’ennesima condanna a carico di Fincantieri e ha espresso il suo disappunto riguardo alle ragioni per cui l’azienda ha continuato a utilizzare l’amianto, persino negli anni ’90, prima della sua messa al bando con la legge 257/92. Ha sottolineato anche la mancanza di informazioni fornite alle maestranze riguardo alla pericolosità dell’amianto, un minerale noto per causare gravi malattie e la morte, poiché tutte le misure di sicurezza sono state violate.

 

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *