Le indagini dopo la denuncia della famiglia
Roma – “Cure sbagliate” potrebbero aver causato la morte del giornalista Andrea Purgatori, avvenuta ieri a Roma.
La denuncia arriva dalla famiglia e la procura della Capitale ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo.
I pm disporranno l’autopsia e acquisiranno le cartelle cliniche del giornalista scomparso a 70 anni.
A seguito dell’iniziativa dei familiari del celebre cronista e conduttore televisivo, i carabinieri del Nas stanno conducendo indagini per fare luce sulla correttezza delle diagnosi e delle cure apportate a Purgatori, deceduto “dopo solo due mesi dalla diagnosi iniziale”, fanno notare. In particolare, la famiglia – rappresentata dall’avvocato Gianfilippo Cau e difesa nel procedimento dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri – ha chiesto che “venga accertata la correttezza della diagnosi refertata in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie”.
Nell’annunciare la notizia del decesso, i familiari si erano limitati ieri a parlare di una “breve fulminante malattia”.
Secondo quanto si apprende, il giornalista soffriva di una grave forma tumorale e aveva girato più di una clinica, oltre a quella indicata nella denuncia.
Spetterà ora all’inchiesta della procura romana – coordinata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco – approfondire se vi siano stati errori da parte dei sanitari che avevano in cura il 70enne. Saranno quindi acquisiti i referti clinici e le analisi svolte allo scopo di accertare se la diagnosi e le conseguenti cure a cui l’uomo è stato sottoposto dagli specialisti siano state corrette e adeguate alla sua condizione.
Risposte potranno arrivare anche dall’autopsia, cui parteciperanno i periti nominati dalla famiglia. Solo dopo a quest’ultimo esame si svolgeranno quindi i funerali del cronista, probabilmente la prossima settimana.
Nato a Roma nel 1953, la tessera da professionista in tasca dal 1974, il master in Giornalismo alla Columbia University di New York nel 1980, dal 1976 Purgatori è stato inviato di guerra per il Corriere della Sera, firmando reportage sul conflitto in Libano del 1982, sulla guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta, sulla guerra del Golfo del 1991, sull’Intifada e sulle rivolte in Tunisia e Algeria. Si è dedicato ai delitti di mafia e di terrorismo nazionale e internazionale, realizzando reportage sul caso Moro e soprattutto su Ustica, ispirando e sceneggiando il film ‘Il muro di gomma’, diretto da Marco Risi nel 1991. Numerosi i titoli che ha sceneggiato per il cinema: da ‘Il giudice ragazzino’ a ‘Fortapasc’ a ‘L’industriale’. Dal 2017 era volto e anima di Atlantide, su La7.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta