Nel corso del 2022, le coste italiane hanno assistito a una crescente minaccia rappresentata da reati ambientali che mettono in serio pericolo il nostro prezioso patrimonio marino e costiero
Secondo il recente report “Mare Monstrum 2023” di Legambiente, sono stati accertati ben 19.530 reati ambientali lungo le coste italiane, segnando un aumento del 3,2% rispetto all’anno precedente. Questi illeciti amministrativi sono aumentati ancor di più, registrando un incremento del 13,1%, portando il totale a 44.444.
Tuttavia, mentre il numero complessivo di reati è aumentato, c’è stata una lieve diminuzione del numero di persone denunciate o arrestate (19.658) e un calo significativo dei sequestri (3.590, con una riduzione del 43,3%). Questi dati emergono da oltre un milione di controlli (precisamente 1.087.802), un aumento del 31% rispetto all’anno precedente, svolti dalle Capitanerie di Porto e dalle forze dell’ordine lungo le coste italiane. In media, ci sono stati 8,7 reati per ogni chilometro di costa, in aumento rispetto ai 7,5 del 2021, equivalente a un reato ogni 115 metri di costa.
Principali tipi di reati ambientali
Il report di Legambiente ha identificato tre principali categorie di reati ambientali lungo le coste italiane nel 2022:
- Cemento Illegale: Questa categoria include occupazioni illegali di demanio marittimo, cave illegali, illeciti negli appalti per opere pubbliche e abusivismo edilizio. Questi reati costituiscono il 52,9% del totale dei reati ambientali, con un totale di 10.337 illeciti.
- Inquinamento del Mare: Questa categoria comprende una serie di illegalità legate all’inquinamento marino, come la mala-depurazione e lo smaltimento illegale dei rifiuti. In totale, sono stati registrati 4.730 illeciti penali.
- Pesca di Frodo: La pesca illegale ha rappresentato un’altra minaccia significativa alle acque italiane, con 3.839 reati registrati.
Inoltre, le violazioni al Codice della Navigazione sono aumentate notevolmente, passando da 210 nel 2021 a 624 nel 2022, registrando un aumento del 197,1%. Queste violazioni coinvolgono la nautica da diporto, anche in aree protette, con 286 persone denunciate o arrestate e 329 sequestri. Tali reati hanno anche un impatto economico rilevante, con il valore complessivo dei sequestri e delle sanzioni amministrative che si è attestato oltre i 486 milioni di euro nel 2022, sebbene sia diminuito del 22,3% rispetto all’anno precedente.
Le Proposte di Legambiente
Il rapporto Mare Monstrum 2023 di Legambiente sottolinea la necessità urgente di intervenire per proteggere il patrimonio ambientale italiano. L’associazione ambientalista ha formulato otto proposte dirette al governo Meloni per affrontare più efficacemente questa emergenza ambientale. Queste proposte che mirano a proteggere il nostro straordinario patrimonio ambientale costiero e marino e a porre fine alle attività illegali che minacciano il nostro mare.
- Ripristinare l’efficacia dell’art. 10bis della legge 120/2020, che affida ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive non abbattute dai Comuni.
- Rafforzare il contrasto alle occupazioni abusive del demanio marittimo.
- Potenziare la costruzione, l’adeguamento e la messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione.
- Effettuare la depurazione delle acque reflue in modo efficiente e valorizzare le risorse idriche.
- Migliorare e uniformare i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale.
- Regolamentare in modo rigoroso lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.
- Promuovere politiche di prevenzione nella produzione di rifiuti e per la tutela del mare e della costa.
- Attuare interventi normativi contro la pesca illegale, non dichiarata e non documentata.
La memoria di Angelo Vassallo
Il rapporto di Legambiente è stato diffuso alla vigilia dell’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno nella tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità. Legambiente continua a chiedere verità e giustizia per la sua morte e ha organizzato una giornata commemorativa in sua memoria, insieme al comune di Pollica, l’ANCI, Slow Food Italia, Libera e Federparchi.
Classifica dei reati ambientali per regioni
La Campania guida la classifica nazionale dei reati ambientali con 3.345 reati, seguita da Puglia (2.492), Sicilia (2.184), Lazio (1.741) e Calabria (1.490). Tuttavia, la Toscana è al secondo posto per il numero di illeciti amministrativi (4.392) dopo la Campania, con 1.442 illeciti penali. Inoltre, la Basilicata è in testa per il numero di reati e illeciti amministrativi per chilometro di costa (32,7 per ogni km), seguita dall’Emilia Romagna (29,1), dal Molise (28), dall’Abruzzo (27,8) e dal Veneto (24).
Focus sulla maladepurazione
La maladepurazione rimane una delle principali emergenze ambientali in Italia, con quattro procedure d’infrazione attive dell’Unione Europea contro il Paese in relazione al collettamento, alla fognatura e alla depurazione. Legambiente chiede un piano nazionale per la depurazione con maggiori risorse economiche e un completamento rapido dei lavori sulla rete.
Focus sui prodotti ittici sequestrati
Nel 2022, sono state sequestrate oltre 400 tonnellate di prodotti ittici, pari a quasi 1.097 chilogrammi al giorno. La Sicilia ha registrato il maggior numero di sequestri (oltre 129 tonnellate), seguita da Puglia, Liguria, Veneto e Toscana, che rappresentano oltre il 76,3% dei sequestri complessivi. La classifica per chilometro di costa vede il Veneto e la Liguria in testa, con oltre 188 e 120 kg per chilometro di costa rispettivamente.
Copertina: ©fivedabliu
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