ROS, operazione contro la mafia in Sardegna: 31 arresti 

I reati contestati sono associazione di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti

Il Reparto Operativo Speciale (R.O.S.) dei Carabinieri, con il supporto dei Comandi Provinciali Carabinieri di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, ha eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Tribunale di Cagliari su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia locale, nei confronti di 31 persone indagate per una serie di reati gravi, tra cui associazione di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.

Coinvolti professionisti ed esponenti delle istituzioni

Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine “Dama”, hanno gettato luce sull’operatività di un presunto gruppo criminale attivo nel territorio sardo che sarebbe composto da alcuni personaggi locali di spicco, alcuni dei quali noti per pregresse condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione, oltre ad alcuni professionisti ed esponenti delle istituzioni.

Ciò che rende questa operazione particolarmente significativa è il fatto che le diverse componenti del gruppo sembrano aver collaborato per raggiungere vari obiettivi, tra cui l’ottenimento di vantaggi di varia natura e l’infiltrazione e il condizionamento di settori della vita sociale sarda. Questo avveniva anche attraverso un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale.

L’Anonima sequestri

Secondo l’ipotesi delle autorità, i membri di questo gruppo avrebbero operato in vari modi, tra cui interferire nei procedimenti decisionali dell’amministrazione regionale, intervenire presso diverse amministrazioni pubbliche per ottenere incarichi pubblici e favori, agevolare la latitanza di Graziano Mesina (uno dei noti esponenti della “Anonima Sequestri”), procurare voti in occasione di consultazioni elettorali e gestire il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare la marijuana, da commercializzare sul territorio nazionale.

Nell’ambito dell’operazione, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di denaro in contanti, munizioni e oltre 130 kg di marijuana. Inoltre, quattro persone sono state denunciate in stato di libertà per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti.

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