Vicepresidente e assessore all’Agricoltura Piana: “Sono estraneo ai fatti, non ho mai fatto uso di droghe”

Oltre ai due arrestati sono indagate due escort e un piccolo spacciatore che ha già  il divieto di soggiorno nel capoluogo ligure

Genova -L’imprenditore Christian Rosolani e l’architetto Alessandro Cristilli sono stati arrestati dalla squadra mobile di Genova per detenzione ai fini di spaccio di cocaina. L’architetto è accusato anche di favoreggiamento della prostituzione. I due avrebbero organizzato festini a base di cocaina ed escort ai quali avrebbero partecipato, in un’occasione – come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – anche il vice presidente di Regione Liguria Alessandro Piana e un notaio di Saronno.

I due non sono indagati. Oltre ai due arrestati sono indagate due escort e un piccolo spacciatore che ha già  il divieto di soggiorno nel capoluogo ligure. I nomi di Piana e Biglia di Saronno sono legati a un festino in particolare, risalente al primo marzo 2022. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Arianna Ciavattini, Cristilli e Rosolani avrebbero organizzato le serate esclusive nelle loro case a Quarto e ad Apparizione a base di droga. Agli incontri avrebbero partecipato professionisti e manager della Genova bene.

Ma mentre dai tabulati sono emersi contatti telefonici tra il notaio e Cristilli, non sono emersi contatti con Piana anche se, scrive il gip nell’ordinanza, “non può escludersi che abbiano fatto ricorso ad altri modi di comunicazione che non compaiono sui tabulati telefonici (come i contatti e le conversazioni via WhatsApp)”. L’indagine è una costola dell’inchiesta che nel 2021 aveva scoperto il giro di prostituzione nel palazzo storico di via Serra, nel centro città  di proprietà  di una nobildonna genovese.

Le dichiarazioni di Piana

La reazione di Piana è stata immediata e carica di emozioni. “Sono in coda in autostrada che sto venendo a Genova, sono distrutto. Devo vedere il mio avvocato e poi farò una conferenza stampa. Così si fanno ammazzare le persone, è una cosa mostruosa: cosa devo fare? Devo buttarmi giù da un viadotto?” Queste le sue prime parole, esprimendo sconforto e incredulità di fronte alla situazione in cui si è trovato.

Piana ha poi ribadito con forza la sua estraneità ai fatti contestati, sottolineando un passato di 45 anni di vita senza aver mai fatto uso di droghe, frequentato prostitute o partecipato a festini simili. Ha persino proposto di sottoporsi immediatamente a delle analisi del sangue per dimostrare la sua assenza di sostanze stupefacenti nel suo organismo. Ha sottolineato di essere un donatore di sangue, una dimostrazione tangibile del suo impegno civico.

La sua indignazione è palpabile quando si esprime riguardo alle indagini e al perché il suo nome sia stato coinvolto. “Sono completamente estraneo ai fatti, non so perché sia uscito il mio nome, non so neanche chi siano queste persone. Non devo pensare io a chi sono queste persone, ma vorrei sapere come sono state fatte queste indagini. Mi arrabbio perché ho una famiglia. Sono veramente nervoso.”

Piana ha anche affrontato il tema della politica e della sua posizione di “figlio di nessuno”. Ha espresso la preoccupazione che in un contesto politico, essere esposti ad attacchi di questo tipo possa scoraggiare chiunque a entrare in politica. Ha lamentato la condanna preventiva dell’opinione pubblica, che lo ha già giudicato senza appello, descrivendolo come un drogato e un puttaniere.

Infine, ha citato il tragico caso di Enzo Tortora, che fu ingiustamente accusato di associazione a delinquere legata al traffico di droga negli anni ’80. Tortora subì un lungo processo e la sua reputazione fu irrimediabilmente danneggiata. Il riferimento a Tortora è stato un segnale della profonda preoccupazione di Piana per il suo futuro  sottolineando che non vuole fare la sua stessa fine.

Copertina ©fivedabliu

Credit comunicato: Agenzia DIRE

 

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