Davanti al tribunale anche i Familiari della strage di Viareggio e della Torre Piloti di Genova
Bologna – “In questi mesi abbiamo assistito a sentenze scandalose su stragi avvenute in questi anni (L’Aquila, Rigopiano in Abruzzo, la Torre piloti di Genova, Andria e Corato in Puglia) per non parlare di stragi senza alcuna verità come Ustica e la Moby Prince, per citarne due”.
Comincia così l’appello dell’Assemblea 29 giugno, del Coordinamento Lavoratori Autoconvocati (CLA), del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), di Cub-Trasporti, dei Familiari della strage di Viareggio e della Torre Piloti di Genova, e del Sindacato Generale di Base (SGB) che oggi si ritrovano a Bologna, uniti nella “battaglia contro le tragedie, oramai quotidiane, e contro la repressione sempre più dispiegata verso chi denuncia e lotta, proprio a danno di coloro che dovrebbero invece essere difesi”.
“Il 28 novembre vi sarà, dopo 14 anni dal 29 giugno 2009, il quinto grado (Cassazione-bis) del processo sulla strage ferroviaria di Viareggio con i condannati (in primis Moretti ed Elia), a pene sempre più miti che, con i loro avvocati, sono affaccendati a truccare le carte per sospendere il processo al fine di rimanere impuniti. Il 9 ottobre 60° anniversario della madre di ogni strage: il Vajont con 1.910 Vittime”.
Continuano gli organizzatori ricordando le stragi sul lavoro: “La notte del 30 agosto la strage operaia sui binari della stazione di Brandizzo, il 13 settembre muoiono 3 lavoratori in una ditta di esplodenti presso Chieti”.
Ogni giorno una striscia di sangue. Un elenco silenzioso di morti.
“Come attivisti sindacali, militanti del sindacalismo di base e dell’area ‘opposizione Cgil’, con i rappresentanti del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC) e i ferrovieri del trasporto merci, al decimo sciopero nazionale per la sicurezza e migliori condizioni di lavoro, in questi mesi abbiamo promosso incontri per sottolineare complicità e connivenze di sentenze che cancellano le gravi responsabilità di Stato e governi, politicanti, istituzioni e poteri forti, sanciscono l’impunità delle società coinvolte, delle loro figure apicali e spesso condannano attivisti e lavoratori”.
E Bologna non è stata una scelta a caso.
“Bologna – concludono i promotori -, ha subito immani tragedie come Casalecchio di Reno (un aereo si schiantò contro una scuola il 6 dicembre 1990, con 12 Vittime) e Crevalcore (lo scontro tra due treni il 7 gennaio 2005 con 17 Vittime). Per non parlare della strage alla stazione che il 2 agosto 1980 uccise 85 persone e ne ferì oltre 200″.
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