L’Iraq ha accusato la coalizione anti-jihadista guidata dagli Stati Uniti, la Global Coalition, dell’aggressione aerea che ha ucciso un alto comandante e due membri della Forza di mobilitazione popolare
Baghdad – L’Iraq accusa la coalizione a guida Usa, la Global Coalition, dell’attacco aereo di oggi a Baghdad contro il quartier generale della milizia iraniana Forza di mobilitazione popolare (Pfm), in cui sono stati uccisi un leader e un combattente della milizia.
“Le Forze armate dell’Iraq ritengono le forze della Coalizione globale” a guida Usa “responsabili dell’attacco ingiustificato” di oggi a Baghdad, in cui “in una palese aggressione e violazione della sovranità e della sicurezza dell’Iraq, un drone ha condotto un atto simile ad attività terroristiche prendendo di mira una delle sedi della sicurezza nella capitale, Baghdad”.
È quanto si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio del primo ministro iracheno, Mohammed Shia Al Sudani. “Questa azione mina le intese precedentemente stabilite tra le Forze Armate irachene e le forze della Coalizione globale. Consideriamo questa azione come una pericolosa escalation e un attacco all’Iraq, che si discosta dallo spirito e dal testo del mandato e della missione per cui la Coalizione Globale è stata istituita in Iraq”, aggiunge l’ufficio del premier.
L’attacco di oggi a Baghdad giunge in un contesto di crescenti tensioni regionali, alimentate dalla guerra fra Israele e Hamas e dal timore che questa possa estendersi ai Paesi circostanti. Coincide inoltre con una spinta da parte delle autorità dell’Iraq affinché le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti lascino il Paese.
La missione principale della coalizione a guida Usa è quella di combattere lo Stato Islamico, che continua a compiere attacchi periodici in Iraq nonostante abbia perso la presa sul territorio che un tempo controllava nel 2017. Da allora la coalizione è passata da un ruolo di combattimento a una missione di consulenza e addestramento. La Forza di mobilitazione popolare (Pfm) è un gruppo di milizie prelopiù sciite sostenute dall’Iran che sono state fondamentali nella lotta contro il gruppo estremista sunnita dopo che questo aveva conquistato gran parte dell’Iraq nel 2014. La Pfm è ufficialmente sotto il comando dell’esercito iracheno, ma in pratica le milizie operano in modo indipendente.
Il bilancio dell’attacco, effettuato con un drone, è di 3 morti e 4 feriti, secondo quanto riferito da fonti della milizia.
Uno dei due morti – secondo quanto annunciato dalla Forza di mobilitazione popolare – è il suo vice capo delle operazioni a Baghdad, Mushtaq Taleb al-Saidi, o ‘Abu Taqwa’. La Pfm ha accusato gli USA: “È stato ucciso come risultato della brutale aggressione americana”.
Una delle fonti ha riferito che al-Saidi stava entrando nel garage del quartier generale affiliato alla milizia al-Nujaba, uno dei membri del Pfm, insieme a un altro funzionario della milizia quando l’auto è stata colpita, uccidendo entrambi.
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre scorso, un gruppo di milizie sostenute dall’Iran che si fa chiamare Resistenza islamica in Iraq ha compiuto più di 100 attacchi contro le basi che ospitano le truppe Usa in Iraq e Siria; il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono una risposta per il sostegno di Washington a Israele nella guerra contro Hamas e che mirano a spingere le forze statunitensi fuori dall’Iraq.
L’attacco di oggi probabilmente aumenterà le richieste che gli Stati Uniti lascino l’Iraq: la scorsa settimana il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani, che è salito al potere con l’appoggio di fazioni politiche legate all’Iran ma che ha anche cercato di mantenere buone relazioni con gli Stati Uniti, ha dichiarato che il suo governo “sta procedendo per porre fine alla presenza delle forze della coalizione internazionale”. L’attacco arriva anche due giorni dopo che un sospetto attacco di un drone israeliano nei sobborghi di Beirut ha ucciso il vice leader di Hamas Saleh Arouri. Alla domanda se Israele fosse coinvolto nell’attacco di giovedì a Baghdad, un portavoce militare israeliano ha rifiutato di commentare.
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