L’ipotesi è quella di truffa aggravata. E se l’esecutivo non agirà immediatamente contro la società, scatterà una denuncia per omissione di atti di ufficio verso il ministro Urso
Taranto – Dopo il divorzio tra Governo e ArcelorMittal, il Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto chiedendo di “aprire una indagine verso la società per la possibile fattispecie di truffa aggravata”. Lo rende noto la stessa associazione Codacons.
“Nel corso dell’informativa di ieri al Senato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha affermato che “Nulla di quello che era stato programmato e concordato è stato realizzato. Nessuno degli impegni presi è stato mantenuto”, una dichiarazione che apre ora un inevitabile fronte penale”, sostiene il Codacons. “Se, come afferma il governo, ArcelorMittal è venuta meno agli obblighi assunti, allora potrebbero configurarsi ipotesi penalmente rilevanti come quella di truffa aggravata, nonché il possibile reato di disastro ambientale, in conseguenza dell’impatto dell’azienda sul territorio tarantino”, proseguono.
“Indagini che vanno estese anche nei confronti del Governo Italiano che ha firmato l’accordo con ArcelorMittal sull’ex Ilva e, se l’esecutivo non agirà immediatamente contro la società, scatterà anche la denuncia per omissione di atti di ufficio verso il ministro Urso”, va avanti spiegando che “nell’esposto il Codacons chiede inoltre alla Procura di Taranto di disporre il sequestro di tutti i beni materiali della società presenti sul territorio italiano, compresa la quota azionaria nell’acciaieria”.
Infine l’associazione “invita i cittadini residenti a Taranto ad agire contro ArcelorMittal per i danni sanitari e ambientali subiti, chiedendo fino a 5.000 euro di risarcimento attraverso la pagina: https://codacons.it/vittima-dellilva-agisci-con-il-codacons-per-richiedere-il-risarcimento-dei-danni/“.
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