Genova – Sono tante le persone scese in piazza questa mattina contro il petrolchimico, per una manifestazione che Paolo Celano, l’organizzatore, definisce “apartitica, fatta da tutti i corniglianesi che ancora piangono i morti delle acciaierie”.
Una situazione delicata quella della delegazione, che ha sacrificato ambiente e salute in nome della produttività e che sta pagando un prezzo molto alto per la crisi dell’industria.
Un disagio urbano, quello dei corniglianesi, misto alla paura di ritrovarsi ancora una volta a cosa fatte, senza poter più dire la loro.
“Non possiamo credere che l’opinione dei cittadini non conti niente”, urlano gli altoparlanti piazzati sull’Ape Piaggio che apre il corteo, mentre il fiume di gente procede lungo via Cornigliano, fino al ponte sul Polcevera.
Ci saranno un migliaio di persone. Sono giovani, anziani, associazioni e comitati che nel vuoto urbano lasciato dalle aree ex- ILVA non si aspettavano certo di vederci un’altra servitù.
“Questo è solo un antipasto”, continua Celano che minaccia nuove e pesanti mobilitazioni “abbiamo incontrato il Sindaco e ora vedremo come va a finire. Di certo noi non ci fermiamo qua”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.