Imprenditore cinese evade oltre 100 milioni di euro con il contrabbando di tessuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Prato «Cheap price», basso prezzo. In due parole la situazione di Prato e delle aziende cinesi che, secondo una stima del 2017, sono più di 6000 e hanno saldamente in mano tutto il mercato pratese ma non solo.  Sotto il sole che picchia sui capannoni, pochi fronzoli per chi lavora, tanto sudore, l’aria condizionata sembra una chimera ma Mercedes, Bmw e Porsche non si contano. Cucito e venduto, spesso copiato, a volte bene a volte in maniera maldestra, l’importante è mettere l’etichetta giusta, che richiami il prodotto originale. In questo contesto, dopo una articolata indagine si è scoperto che alcuni imprenditori cinesi importavano tessuti  di contrabbando, circa 10 milioni di metri lineari, occultando ricavi  per circa 100 milioni di euro, con evasione dell’IVA pari a ventidue milioni di euro, dell’IRAP per circa tre milioni di euro, nonché diritti doganali evasi pari a circa duecentomila euro. [/vc_column_text][vc_video link=”https://youtu.be/cWu0MsdJpnw”][/vc_column][/vc_row]

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