Tutto nasce da un post su Facebook pubblicato dal blogger antimafia Christian Abbondanza:
Segue subito dopo anche un commento dove lo stesso Abbondanza precisa:
La risposta non si è fatta attendere.
Una giornalista di “Riviera 24”, che afferma di riconoscersi nelle parole del blogger, pubblica su questa testata on line un articolo per fare chiarezza (dal suo punto di vista) sulla questione: “Mafia a “intermittenza” a Bordighera: dopo cinque anni di silenzio, perché solo ora si parla di ‘ndrangheta?”, e poi scrive: “Ora Christian Abbondanza ha deciso di trovare nuove “vittime”. Ad essere presa di mira sono io: Alice Spagnolo, giornalista“.
Abbondanza replica con una nota pubblicata sul blog della Casa della Legalità, “Coming Out Della Giornalista Alice Spagnolo, Che Cerca Di Screditarci”, dove non si lascia sfuggire qualche stoccata: “Alice Spagnolo se ha considerato quel post un attacco alla sua persona e professionalità significa che dichiara (lei) di aver adottato i comportamenti indicati nel post ed in più indica (lei) che nel post si parla dell’Amministrazione Comunale di Bordighera”, quindi affonda: “Ed allora si deve anche pensare che sia proprio Alice Spagnolo, che si dimostra molto impegnata nella difesa della nuova amministrazione al di là di elementi oggettivi emersi, ad avere posto le sue speranze sul posto di addetto stampa del Comune di Bordighera…“
I social impazziscono.
Sulle pagine “Gente di Bordighera” e “Bordighera out” partono insulti e minacce:
Sullo sfondo la Città delle palme e due indagini, Maglio 3 e La Svolta, che pesano come macigni.
Nell’aprile 2017, infatti, la Suprema Corte ha imposto un cambio di rotta al procedimento “Maglio 3” e riportato in giudizio i presunti boss del locale che agiva tra Ventimiglia e Bordighera: Pepè Benito, Fortunato e Franceso Barilaro, Michele Ciricosta.
Nel settembre 2017, procedimento “La Svolta”, la Cassazione ha rimandato a processo il presunto locale di Bordighera, annullando le assoluzioni della Corte d’Appello di Genova.
“Le domande senza risposta sono tante. La principale, però, resta questa: perché si parla di mafia soltanto ora dopo cinque anni di silenzio?”, chiede la Spagnolo nel suo articolo.
Forse perché finalmente si sta aprendo il velo delle connivenze? A riprova citiamo le parole del colonnello Sandro Sandulli, Capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Genova che, in occasione del commento alla Relazione Semestrale presentata in Parlamento, spiega che il presunto locale di ‘ndrangheta di Bordighera emerge dalle carte processuali come: “Dotato di una propria autonomia e di una propria capacità operativa”.
Ora attendiamo le nuove pronunce delle Corti.
Simona Tarzia
Documenti scaricabili:
Confisca Pellegrino Tribunale Imperia 2011
Confisca Pellegrino proposta DIA
Cassazione 2017
Appello 2017
Cassazione 2018
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.