Il corpo di Davide Fervorini è stato trovato il 16 settembre nella zona di Tafira. Il genovese di 39 anni, si era trasferito a Gran Canaria dove gestiva un’attività legale di cannabis light.
Oggi l’ avvocato Giuseppe Maria Gallo del foro di Genova, difensore della famiglia Fervorini , sebbene siano iniziate proprio oggi le attività inerenti l’accertamento della compatibilità biologica del DNA fra lo scomparso ed i suoi familiari delegate dall’AG spagnola alla Polizia Scientifica italiana, ha rivolto, al Giudice spagnolo competente, una corposa memoria contenente una serie di domande con cui richiede la restituzione ai familiari: dell’abitazione sotto sequestro, dell’automobile in affitto, del cane collocato in una struttura locale, nonché della somma di denaro ricavata dalla vendita dell’esercizio commerciale che il ragazzo gestiva in Spagna.
È evidente che lo snodo centrale della vicenda si incentra proprio sulla questione relativa a tale denaro, avallando l’unica tesi plausibile, per l’avvocato Giuseppe Maria Gallo e per la famiglia, che la scomparsa di Davide, ove fosse avvenuta per ragioni omicidiarie, sarebbe imputabile unicamente ad una rapina ordita ai danni del povero Davide.
Altresì, il legale della famiglia esorta l’autorità giudiziaria spagnola e la polizia di quella nazione ad indagare a a tutto campo, eventualmente coinvolgendo anche le collaterali forze di polizia italiane, per non trascurare alcun tipo di indizio, da ricercarsi ovunque, anche fra gli italiani residenti o dimoranti a Las Palmas e, più in generale, alle Canarie. La famiglia, dal canto suo, attraverso l’avvocato Gallo, si adopererà instancabilmente per agevolare l’indagine delle istituzioni spagnole, anche in una fase di momentanea Incertezza come la presente, caratterizzata dalla limitata comunicazione connessa al segreto di indagine ed alla circostanza sopra detta della mancanza del formale riconoscimento della salma che si presume di Davide Fervorini.
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