Genova – Cosa respiriamo a Genova? Quali sono le conseguenze degli inquinanti sulla nostra salute?
È dall’avvio delle centraline, nei primi anni ’90, che si registrano sforamenti per il traffico e per le emissioni portuali.
Ma quanti lo sanno e se ne preoccupano? Quanto costa l’aria malsana alla salute dei genovesi alle casse pubbliche e ai singoli cittadini? Se il costo più elevato è quello della minore aspettativa di vita e di vita sana, preoccupa le istituzioni anche la quota della multa miliardaria disposta dall’unione europea all’italia per il mancato rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria.
Quanto alle soluzioni, gli enti pubblici fanno abbastanza?
Come garantire mobilità e salubrità dell’aria?
Le domande sono sempre le stesse, da troppo tempo, e le risposte sarebbero un grande sollievo per la salute di tutti i cittadini.
Per capire con quali strategie affrontare il problema, Rinascimento Genova ha organizzato un incontro a Palazzo Ducale, in calendario per giovedì 10 gennaio. Un’occasione di confronto dove un contributo a come si fanno le stime di danno arriverà da Paolo Crosignani, già direttore dell’Unità di Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Tumori di Milano.
E a dare una mano al sindaco Marco Bucci, invitato a questo evento, ci penseranno anche gli interventi di Gianfranco Porcile, presidente dell’Ecoistituto, che fornirà un quadro dei tanti inquinanti presenti in città, e quelli di due esperti, Mauro Solari (Gruppo mobilità di Rinascimento GE) e Dario Lagostena (ARPAL), che illustreranno le strategie vincenti per ridurre le emissioni del traffico e dell’attività portuale, senza penalizzare la mobilità di merci e persone.
Nei loro interventi, Valerio Gennaro (Medici per l’ambiente) e Claudio Culotta (ASL 3) proporranno al Comune e al suo Osservatorio Salute e Ambiente, l’opportunità di inserire adeguati indicatori dello stato di salute della popolazione tra i parametri da utilizzare per valutare l’efficacia degli interventi adottati. A tirare le fila dell’incontro sarà Federico Valerio, Chimico Ambientale e coordinatore del comitato scientifico dell’Ecoistituto RE-GE.
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