Genova – Che aria tira nella nostra città? Quali sono i rischi dell’inquinamento sulla salute? Ma soprattutto: come difenderci?
Se ne è parlato durante l’appuntamento organizzato il 10 gennaio, a Palazzo Ducale, da Rinascimento Genova.
Un incontro che è stato un’occasione di confronto e un modo nuovo, se la politica avrà voglia di ascoltare, di dare una mano alle istituzioni nell’individuazione delle strategie di mitigazione.
Il convegno
I dati sono allarmanti: negli anni tra il 2010 e il 2017, infatti, la media annuale delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) nella nostra città è stata di 60 microgrammi per metro cubo quando il limite di legge è, invece, fissato a 40.
C’è di più. Gli ossidi di azoto sono solo un tracciante degli scarichi diesel e dunque rappresentano il segnale d’allarme della presenza in ambiente urbano di pericolose “chemical mixtures”, cioè i miscugli degli inquinanti derivati dai motori diesel.
Il pericolo maggiore? Che ad ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo di polveri e biossido di azoto, il rischio di morte sale del 4-6%.
Sono dati che dovrebbero interessare la politica perché dal convegno è emerso, per contro, che soltanto con l’introduzione del tram in città, il Servizio Sanitario Nazionale risparmierebbe ben 195 milioni di euro l’anno sulle malattie correlate all’inquinamento!
“La nostra idea, cioè di Rinascimento Genova, è quella di una rinascita della città partendo dall’individuazione dei suoi problemi, delle cause di questi problemi, per poi intervenire in modo adeguato per ottenere un risultato il più velocemente possibile”.
Spiega Federico Valerio, chimico ambientale e coordinatore di Rinascimento Genova, che rileva come l’inquinamento atmosferico sia certamente una delle priorità sulle quali intervenire per migliorare la salute pubblica.
E infatti precisa: “Quello della mobilità e quello dell’inquinamento portuale sono certamente degli aspetti importanti e la politica si deve attivare per garantire a tutti i cittadini la stessa qualità dell’aria. Questo è un obiettivo democratico e perseguibile, e ci auguriamo sia il fattore di guida per la rinascita di Genova”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.