Genova – Tutti allineati e coperti. Quasi tutti.
Il “mercato” delle candidature è così fermo che persino Simone Regazzoni si è distratto rispondendo a un invito di Gigi Marzullo che, da buon nottambulo, dopo aver parlato del nuovo libro del popfilosofo sarà stato reclutato come Sindaco della Movida genovese. D’altronde l’unico candidato del PD che non è rimasto sotto le macerie è lui.
Arcangelo Merella prosegue con i suoi venerdì di istruzione sull’uso corretto della città, auspicando pulizia ordine e un ritorno alla civiltà diffusa che porterebbe, probabilmente, ad una città più vivibile.
Simone Leoncini, stufo dell’attendismo pernicioso del centro sinistra e forte del lavoro ben fatto (stando a quello che abbiamo rilevato noi) nel Municipio che ha presieduto per 5 anni, sogna una città delle associazioni, della solidarietà e dell’attenzione verso il bene comune.
Il Movimento 5 Stelle perde pezzi importanti in consiglio comunale ma conta di trovare il candidato giusto dopo aver terminato le “graticole”. Staremo a vedere.
E il PD?
Il PD è diviso tra i “non me ne andrò mai” di Michele Emiliano e Matteo Renzi che “addolorato dagli addii” pensa a rimettersi in marcia verso le politiche del 2018. A livello locale, il buio totale.
Rete a Sinistra continua le indagini sul territorio per un programma largamente condiviso dalle forze che ancora hanno un’anima progressista e forse il nome lo hanno già ma lo tengono in un cassetto ben chiuso. Noi ne azzardiamo uno: Gianni Pastorino.
Marco Mori candidato di Riscossa Italia , sottovalutato dalla politica e dai media locali, in realtà utilizzerà questa campagna elettorale delle amministrative per rafforzare l’intelaiatura del partito e affrontare le politiche del 2018. L’avvocato di Rapallo che smonta l’Unione Europea come si fa con i Lego e auspica un ritorno alla Lira, può contare su un gruppo di militanti instancabili. Questo movimento, poco noto dalle nostre parti, ha già molti estimatori nel nord est. Da tenere d’occhio.
E il centro destra?
Piuttosto che fare illazioni la cosa migliore è chiedere direttamente al candidato sindaco Stefano Balleari, vicepresidente del Consiglio Comunale, espresso da Fratelli d’Italia e unico fino ad oggi per il centro destra.
Non riusciamo a cavare un ragno dal buco, la sua candidatura è sempre espressione del partito di Giorgia Meloni, unitaria del centro destra, ma non definitiva. La sensazione è che Giovanni Toti voglia un suo candidato a Tursi, candidato che non ha ancora o che pensa di presentare quando il quadro politico sarà un po’ più chiaro. Azzardiamo un nome: Ilaria Cavo.
Se così fosse la brava giornalista e Assessore regionale alla Comunicazione godrebbe di tutto il lavoro fatto da Stefano Balleari in questi mesi.
Ci saremmo aspettati da Giovanni Toti meno tatticismi in questa campagna per le amministrative che vede il PD a pezzi, il centro sinistra frammentato e il M5S ferito. Che sia paura di vincere?
fp
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Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.