Articolo 1 MdP, Stefano Quaranta: ”Non chiamateci scissionisti”

Genova – Dopo la costituzione dei gruppi parlamentari, Articolo 1 Movimento Democratici e Progressisti si presenta ai genovesi con una prima iniziativa al Cap di via Albertazzi.
“Stiamo costituendo un soggetto politico nuovo – precisa nel discorso introduttivo Andrea Grande, presidente dell’associazione Il Pane e le Rose – oggi fondiamo qui a Genova il comitato di Articolo 1, un soggetto che dovrebbe scompaginare le carte dell’intero centro sinistra in Italia”.
Delle elezioni amministrative non si parla perché “In queste ore – continua Grande – dobbiamo analizzare le ragioni per stare insieme, raccogliere le opinioni di chi è rimasto deluso dalla politica. Il discorso sulle amministrative verrà dopo”.

Non è dello stesso avviso Claudio Montaldo, fino al 2015 in area PD e Assessore alla Salute di Regione Liguria, che durante il dibattito indica l’urgenza di una presa di posizione sulle amministrative: “Ci presentiamo da soli? Oppure diventiamo noi i federatori della sinistra? Dovremmo stare insieme: noi, Rete a Sinistra, Sinistra Italiana, Socialisti, Possibile. E solo dopo pensare all’eventualità di allearci col PD”. Presente in sala Luca Pastorino, l’ex Sindaco di Bogliasco passato dal PD a Rete a Sinistra e poi a Possibile, non interviene. Dunque, al momento, non è dato sapere quale sarà la posizione di Possibile.

Durante il suo intervento Montaldo denuncia anche la scomparsa di Articolo 1 dai media che contano: ”La visibilità viene dalla politica nazionale e noi abbiamo bisogno di iniziativa politica nazionale. Siamo stati additati come gli scissionisti e poi siamo scomparsi dai media”.

Sulla questione della scissione Stefano Quaranta, deputato di Mdp, non ammette repliche: “Io sono stufo e non accetto che noi siamo considerati gli scissionisti. Noi siamo coloro che danno vita a un soggetto politico che oggi in Italia non c’è e di cui, a mio modo di vedere, si sente un gran bisogno. Se siamo qui, è perché abbiamo un’idea diversa dell’Italia e del mondo. Vogliamo dare un contributo per costruire qualcosa di nuovo, vogliamo partire dai territori, riallacciare i rapporti con le associazioni, con la gente comune e costruire una comunità”.
E poi si chiede: ”Che tipo di sinistra ci serve? Non quella che si confonde con l’establishment ma nemmeno una sinistra di testimonianza. I partiti non si fanno per i militanti ma per dare risposte ai cittadini”.

Dello stesso avviso Lorenzo Azzolini, direttivo Rete a Sinistra, che nel suo intervento sottolinea quale dovrebbe essere l’essenza dei partiti: “Un partito è uno strumento, un mezzo per realizzare dei fini, per organizzare la vita politica dei cittadini. Noi oggi non siamo più in grado di farlo. I partiti parlano alla gente e non con la gente. Qui sta il problema. La prima cosa che dobbiamo fare è una grande campagna di ascolto”.

Conclude mettendo a disposizione di Mdp le esperienze di Rete a Sinistra sul territorio: “Sia in termini organizzativi che in quelli della discussione politica di cosa vogliamo fare e quale cambiamento vogliamo realizzare. La cosa importante è non ricostruire l’ennesimo recinto”.

Simona Tarzia

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.

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