Genova – Raffredda le polemiche Marika Cassimatis che, alla provocazione di Luca Pirondini su Facebook, risponde: “È una richiesta utile. Anch’io non conosco i nomi dei consiglieri che mi hanno votata, se non qualcuno che si è presentato”.
Le ombre sul voto a cinquestelle le ha gettate Pirondini, appunto, in una lettera aperta sui social dove chiede nomi e numeri dei votanti candidati consiglieri e avanza il dubbio che abbiano partecipato alle comunarie anche avversari politici che sostengono altre liste ma ancora abilitati al voto on line. Dopo i Cinesi alle primarie del PD, se Pirondini avesse ragione, questa risulterebbe un’altra falla del sistema Italia.
“Non la vedo come una provocazione – continua la Cassimatis – stiamo aspettando tutti che vengano pubblicati, questo è nelle regole del Metodo Genova”.
Al netto dei battibecchi di queste ore, se fosse confermato il post apparso su Facebook dove Annalisa Allazetta, madre di Alice Salvatore, dichiara che non voterà mai Marika Cassimatis, la questione prenderebbe una piega differente. Il voto è un fatto democratico e dovrebbe essere rispettato e tutelato. Se nelle liste esistevano ancora fuoriusciti dal movimento, la colpa non è di chi è stato eletto ma di chi doveva vigilare e non lo ha fatto. Soprattutto considerando che, su un totale di circa 700 voti, spostare l’esito del testa a testa è un gioco da ragazzi.
Negare l’uso del simbolo sulla scheda elettorale, come accaduto nel 2014 in Sardegna? Sarebbe dichiarare la sconfitta. Se i vertici del Movimento preferivano l’uomo dell’establishment, potevano evitare il siparietto delle votazioni che somiglia molto alle dinamiche da Prima Repubblica.
In mezzo a questa bufera, la candidata Sindaca del Movimento 5 Stelle ci racconta serenamente in video la sua visione della città, tra contrasto al dissesto idrogeologico, movida, sistema SPRAR e un sogno nel cassetto.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.