Genova – È iniziato oggi il trasferimento delle famiglie che lasciano le Dighe di Begato in vista del cantiere di demolizione che dovrebbe aprirsi la prossima primavera.
Sono due i nuclei che nel primo pomeriggio hanno firmato il contratto di assegnazione per i nuovi alloggi a Quarto Alta, uno in via degli Iris e uno in via delle Genziane.
Soddisfatto l’Assessore alle Politiche della Casa e Housing Sociale, Pietro Piciocchi, da questo inizio senza intoppi del cosiddetto Piano di mobilità: “Oggi parte il trasferimento dei 403 nuclei familiari delle Dighe e tutto sta andando molto bene. Come potete vedere anche dalle finiture di questo alloggio, siamo in grado di proporre soluzioni abitative di qualità”.
Poi, sulla polemica nata qualche tempo fa in merito alle metrature, precisa: “È evidente che devono esserci delle regole e queste regole sono quelle deliberate dalla Regione in tema di edilizia residenziale pubblica (ERP), ma si cerca sempre di prestare attenzione alle esigenze dei singoli”.
E infatti oggi è stato consegnato un appartamento da 60 metri quadri a un nucleo composto da una sola persona.
Le accettazioni pervenute sono 47 e il programma prevede la ricollocazione di 20 famiglie al mese da qui ad agosto per poi procedere in maniera più sostenuta fino a svuotare le Dighe entro dicembre o, al massimo, gennaio prossimo.
Quanto al problema che preoccupa di più, quello degli abusivi che potrebbero installarsi negli appartamenti liberati, Piciocchi è categorico: “Siamo assolutamente consapevoli di questa necessità tanto che il Comune di Genova ha finanziato un intervento che consentirà ad ARTE – l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia – di mettere in sicurezza gli alloggi murando le porte e distruggendo i sanitari. In più, è previsto un incremento della presenza della Polizia Locale sul territorio”.
Un percorso, quello previsto per il Quartiere Diamante, di rigenerazione urbana e sociale che si articolerà in tre momenti: la ricollocazione, cioè quella fase che ha preso il via oggi, la demolizione vera e propria delle Dighe, che partirà ad aprile del 2020 e durerà 14 mesi, il mantenimento e il recupero di 37 alloggi della Diga Bianca, in via Cechov 11, e la realizzazione di un primo lotto di 70 alloggi di edilizia innovativa a basso consumo energetico con soluzioni tecnologiche nuove.
L’agenzia regionale territoriale per l’edilizia ha già provveduto all’individuazione degli altri alloggi dove trasferire i nuclei familiari che saranno collocati nei quartieri del Centro storico, di Sampierdarena e Sestri Ponente.
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Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.