OPERAZIONE “GRATTA E FINGI”: SEQUESTRATE 460.000 CALZATURE CON MARCHIO ANONIMO CHE, FACILMENTE ASPORTABILE CON UN COLTELLINO, TRASFORMAVA LE SCARPE IN COPIE DI MARCHI DI MODA
Genova – Nel corso di alcuni controlli svolti nell’ambito della programmazione operativa di contrasto alla contraffazione e alla tutela del made in Italy, sono state sequestrate oltre 1.250 scarpe con modelli che rimandavano palesemente a più noti articoli di moda, pronti per essere venduti a cittadini del capoluogo e turisti nel centro storico cittadino.
Nella fattispecie, i prodotti venivano posti in vendita da tre negozi in pieno centro storico cittadino – in via Doria, via Gramsci e via San Luca – dove alcune tipologie di calzature portavano un marchio anonimo, lievemente difforme da quelli contestati, ma che poteva essere facilmente asportato con un coltellino trasformando il simbolo neutro in un marchio di fabbrica contraffatto.
L’attività di analisi ha consentito di individuare la filiera di commercializzazione fino al primo distributore, nella zona di Napoli.
L’operazione, denominata “GRATTA e FINGI”, ha interessato 3 Regioni, 11 siti tra capannoni di stoccaggio e abitazioni di soggetti a vario titolo coinvolti nella filiera, ed è stata diretta a contrastare la commercializzazione di calzature che riproducevano disegni industriali tutelati con registrazione presso l’UIBM da parte di cittadini di origine cinese.
L’attività investigativa, volta alla disarticolazione della filiera produttiva e di illecita commercializzazione, ha consentito di identificare i compartecipi del disegno criminoso e di individuare i luoghi di stoccaggio, risultati base logistica per la spedizione di prodotti riproducenti disegni industriali contraffatti nella città di Genova nonché i siti di stoccaggio ubicati in Campania.
Nello specifico, l’indagine di polizia giudiziaria ha consentito di individuare tre capannoni industriali nella zona di Napoli, dove erano depositate le circa 460.000 calzature sottoposte a sequestro.
5 le persone fisiche segnalate all’autorità giudiziaria – tutti di nazionalità cinese – per i reati di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.
L’impatto di questi prodotti contraffatti se immessi nell’economia del Paese
Sulla base dello studio biennale del censis sulla contraffazione, la GdF ha effettuato una stima potenziale del disvalore dell’immissione sul mercato del Paese di questi prodotti: si parla di un valore delle calzature pari a 18 milioni e 400 mila euro che significano 269 posti di lavoro perduti, e un mancato gettito per l’erario di oltre 15 milioni di euro.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.