Nella seconda metà dell’800 in Genova iniziò ad avere successo un particolare genere letterario, quello della guida dell’emigrante.
Le descrizioni di queste guide lasciavano senza fiato in particolare i contadini liguri, abituati ad avere a che fare con un territorio difficile da coltivare, aspro e particolarmente infruttuoso. Alla sera chi sapeva leggere raccoglieva intorno al camino la gente del borgo e raccontava di praterie immense, di cascate , di un’abbondanza di risorse naturali che facevano sognare povera gente abituata a vivere nelle ristrettezze di un territorio che, per quanto splendido a livello paesaggistico, non offriva, fuori delle mura delle città del litorale, alcuna certezza .Ma non tutti gli estensori di queste guide incoraggiavano ad intraprendere il viaggio della speranza.
Pietro Canessa, nel 1898, in una guida pubblicata a Chiavari, descrive la situazione sua e della sua famiglia giunti in America e le difficoltà della lingua, tanto da sconsigliare chiunque a partire senza conoscere l’inglese. La mancanza di conoscenza della lingua, in una popolazione che per la stragrande maggioranza non conosceva manco la lingua italiana, comporto’ fenomeni di pesante emarginazione sociale nei luoghi di destinazione. Una guida di Bernardino Frescura, pubblicata a Genova nel 1908, invece, così recita: “Ricordo. Fra le memorie lontane e ormai evanescenti della mia infanzia mi sovviene di una giornata aspettata con grande desio, la vigilia della fiera del mio paese: un martedì di ottobre, che precedeva San Simone mi riveggo fanciullo, avviarmi alla piazza – con gli occhi incantati, imperterrito al freddolino, foriero delle umide, brumose giornate di novembre, mi riveggo estatico dinanzi ai baracconi dei saltimbanchi, alle giostre, ai casotti che permettevano segrete e sconosciute meraviglie.. ma più attento mi rivedo dinanzi ai cosmorami del Nuovo Mondo insieme ai miei piccoli amici. Attraverso la lente apparivano le pianure americane, stranamente illuminate da un gran sole infocato, che tramontava e saettava i suoi raggi sulle innumerevoli mandrie pascenti e guardate da arditi cavalieri, lanciati al galoppo di una folle ebrezza di una libertà sconfinata…”
(Nella foto di copertina un negozio di alimentari di emigranti liguri. Boston, 1907)
Mauro Salucci
Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici. Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) . “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini è del 2018 e l’ultima fatica riguarda i Sestieri di Genova.
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