Forse non esisteva ancora la customer care ma di certo i clienti insoddisfatti trovavano lo stesso il modo di lanciare insulti e accidenti ai venditori colpevoli di offrire un servizio scadente.
Solo che, invece di prendere carta e penna o accendere il computer, si armavano di pietra e scalpello. O almeno è quello che ha fatto, quasi 4.000 anni fa, il signor Nanni da Babilonia.
Andiamo ai fatti. Il signor Nanni è stato fregato dal mercante Ea-nasir che non solo gli ha venduto lingotti di rame scadente, ma non era neppure abituato a rispettare i tempi di consegna. Pare, infatti, che non fosse il primo disservizio che il cliente subiva da quel mariuolo di Ea-nasir: durante una consegna precedente, il corriere aveva preso la direzione sbagliata e il rame era arrivato in ritardo.
Pasticci che al compratore proprio non sono andati giù: «Per chi mi hai preso, per trattarmi con un tale disprezzo?», scrive inviperito il signor Nanni che poi avvisa: «Prendi atto che d’ora in poi selezionerò e prenderò singolarmente i lingotti e non accetterò più rame che non abbia personalmente esaminato».
A leggere il reclamo sembra che il signor Nanni avesse un bel caratterino per inviare un messaggero con sta lapide fino a Dilmun, la città sul Golfo Persico dove risiedevano molti dei mercanti di rame di Ur, minacciando di esercitare «contro di te il mio diritto di recesso perché mi hai trattato con disprezzo», ma in realtà la ruggine tra i due durava da tempo.
Ea-nasir non scherzava quanto a pelo sullo stomaco: dalla lettera di reclamo sembra, in effetti, che il mercante avesse trattenuto anche «la borsa con i miei soldi, depositati presso di voi» nonostante Nanni avesse inviato ripetutamente un messaggero a ritirarli, messaggero che era stato rimandato allegramente al mittente «a mani vuote più volte e attraverso il territorio nemico».
Purtroppo non sappiamo come sia andata a finire tra i due, se il signor Nanni ha riavuto indietro i suoi soldi oppure ha cambiato fornitore. Quello che ci resta della storia è una tavoletta d’argilla del 1750 a.C., ritrovata in un sito archeologico di Ur, nell’attuale Iraq, e conservata al British Museum.
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Questa la traduzione dal cuneiforme
“Tell Ea-nasir, Nanni sends the following message:
When you came, you said to me as follows : “I will give Gimil-Sin (when he comes) fine quality copper ingots.” You left then but you did not do what you promised me. You put ingots which were not good before my messenger (Sit-Sin) and said: “If you want to take them, take them; if you do not want to take them, go away!”
What do you take me for, that you treat somebody like me with such contempt? I have sent as messengers gentlemen like ourselves to collect the bag with my money (deposited with you) but you have treated me with contempt by sending them back to me empty-handed several times, and that through enemy territory. Is there anyone among the merchants who trade with Telmun who has treated me in this way? You alone treat my messenger with contempt! On account of that one (trifling) mina of silver which I owe(?) you, you feel free to speak in such a way, while I have given to the palace on your behalf 1,080 pounds of copper, and umi-abum has likewise given 1,080 pounds of copper, apart from what we both have had written on a sealed tablet to be kept in the temple of Samas.
How have you treated me for that copper? You have withheld my money bag from me in enemy territory; it is now up to you to restore (my money) to me in full.
Take cognizance that (from now on) I will not accept here any copper from you that is not of fine quality. I shall (from now on) select and take the ingots individually in my own yard, and I shall exercise against you my right of rejection because you have treated me with contempt”.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.