La Polizia Municipale ha decisamente intensificato i controlli su spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti, soprattutto nel Centro Storico. Il problema che mette in evidenza il SIAP, Sindacato Italiano Appartenenti Polizia è che andrebbero investite risorse non nel prendere piccoli spacciatori ma nell’arginare con un’attività di intelligence mirata, i grandi trafficanti collegati alle mafie. Nel caso di Genova, ma più in generale per la Liguria, la ‘ndrangheta è l’organizzazione mafiosa più attiva nel traffico di cocaina dal Sud America.
Il comunicato che ci ha inviato Roberto Traverso, dirigente nazionale del SIAP, e che volentieri pubblichiamo, denuncia una situazione difficile da gestire per la Polizia Scientifica che deve analizzare per la Polizia Municipale anche irrisorie quantità di sostanze sequestrate durante gli arresti effettuati dalle pattuglie dei Vigili.
“Lo spaccio di stupefacenti a Genova continua a dilagare a causa del radicamento delle organizzazioni criminali sempre più condizionate dalle infiltrazioni mafiose. Situazione affrontata con difficoltà a causa della carenza di personale della Polizia di Stato, attraverso pattuglioni inefficaci che ovviamente non possono sopperire alla carenza di personale costantemente dedicato all’attività investigativa. In questa difficile situazione la Polizia di Stato non può e non deve essere condizionata dalle politiche sulla sicurezza messe in campo in autonomia dal Comune di Genova. Nell’arco di pochi mesi il carico di lavoro che la Polizia Municipale riversa sul laboratorio di analisi del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Genova sta aumentando in modo esponenziale. La “scientifica” genovese, come gli altri uffici e reparti della Polizia di Stato, lamenta gravi carenze di organico e non può permettersi di distogliere l’attività del laboratorio della Polizia di Stato verso quella della Polizia Municipale. L’aspetto preoccupante che incide sul corretto impiego delle risorse dedicate alla sicurezza della città, sta nel fatto che le pattuglie della Polizia locale intasano il laboratorio della Polizia di Stato per analizzare stupefacenti oggetto di sequestri di entità irrisoria frutto di attività di polizia effettuata sul territorio senza nessun coordinamento con la Polizia di Stato.
Ecco i dati statistici davvero sorprendenti:
Il laboratorio chimico della Polizia Scientifica 2018 ha effettuato nr. 952 in totale di cui 38 per la polizia locale. Nel 2019 il lavoro per la Scientifica è in aumento ed a metà settembre 2019 le analisi totali hanno quasi raggiunto le 800 unità di cui quasi 200 effettuate per conto della Polizia Municipale.
Da 38 a quasi 200: più che sestuplicate!
Per combattere il dilagante fenomeno dello spaccio di stupefacenti a Genova ed in Liguria occorre prima di tutto coordinamento e soprattutto non si devono alimentare sovrapposizioni istituzionali volute dalla politica.
Occorre precisare che non mettiamo in dubbio la legittimità dell’attività svolta dalle pattuglie della Polizia Municipale, ma riteniamo che tenendo conto della normativa vigente sulla repressione del reati di spaccio di stupefacenti, che come noto risulta assolutamente inadeguata proprio a causa dell’impunibilità di chi detiene modiche quantità di droga, le analisi in questione serviranno solo ad aumentare la statistica mediatica dell’Assessorato alla sicurezza del Comune di Genova e non di certo a combattere il dilagante fenomeno dello spaccio di stupefacenti presente a Genova.I costi delle analisi di laboratorio ricadono sul Ministero dell’Interno e sul Ministero di Grazia e Giustizia. Perciò riteniamo che le politiche sulla sicurezza se sono veramente ispirate ad un principio di coordinamento istituzionale, dovrebbero tenere in considerazione anche come ripartire i costi tra Stato Regioni e Comuni.
Ci chiediamo se questo criterio sia stato tenuto in considerazione dal Comune di Genova”.
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