Nel 2016 si rompe una tubatura della raffineria Iplom e 700 mila litri di greggio finiscono nel rio Fegino.
Questo è l’incidente eclatante che porta alla ribalta uno dei tanti quartieri genovesi sfruttati per le servitù ma poi frettolosamente dimenticati dalle amministrazioni quando si tratta di investire i soldi pubblici per riparare i guasti provocati da incuria e negligenza. E quando le luci della ribalta mediatica si spengono sui disastri ambientali e anche le voci dell’indignazione diventano flebili, ai cittadini delle “terre di mezzo” rimangono i fastidi di un territorio dimenticato da tutte le amministrazioni e una domanda: “Ci muoviamo o aspettiamo o aspettiamo altri guai?”.
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