Genova – Scooter, frigoriferi, carcasse di auto, pneumatici e lavatrici.
Quella che vedete in video è la discarica a cielo aperto di via al poligono di Quezzi, alle sorgenti del Fereggiano.
Una montagna di rifiuti abbandonati che scendono giù dalla scarpata fino al rio Finocchiara. Un pericolo in caso di forti piogge che potrebbero trascinare a valle i materiali abbandonati, senza contare che, data l’accessibilità del luogo, sono anni ormai che il cumulo continua a crescere.
“È in corso la verifica dei costi per la bonifica”, ci spiega l’assessore all’Ambiente e Rifiuti del Comune di Genova, Matteo Campora, che però non ha ancora idea dei tempi di intervento: “Non appena quantificata individueremo le risorse”.
La pulizia delle scarpate, infatti, non rientra nel contratto di servizio stipulato con AMIU e dunque dovrà essere il Comune a pagare il risanamento.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.