SICUREZZA IN PORTO, NUOVO SOLLECITO DI PASTORINO PER LA RIAPERTURA DELL’AMBULATORIO ALLE RIPARAZIONI NAVALI DI GENOVA
Genova – Nei giorni scorsi il capogruppo di Linea Condivisa, Gianni Pastorino, ha scritto nuovamente al presidente Toti e all’assessore Viale per chiedere con fermezza la riapertura dell’ambulatorio medico presso le Riparazioni Navali di Genova. Un ulteriore sollecito (il quinto) per una vicenda che si protrae da anni e che tuttora non ha trovato una soluzione, nonostante le proteste dei lavoratori, la mobilitazione delle parti sociali e l’ok unanime da parte del consiglio regionale. «Ancora una volta le decisioni dell’assemblea legislativa restano disattese da Autorità Portuale. I fatti parlano da soli: il presidio medico, soppresso anni fa per mere ragioni burocratiche e di costo, continua a restare chiuso. In questo scenario le rassicurazioni ai lavoratori suonano ormai inconsistenti. Mancano i presupposti per credere davvero che la giunta regionale arrivi a soluzioni ed azioni conseguenti, come chiesto e auspicato da più parti – dichiara Pastorino -. La legislatura volge rapidamente al termine: dobbiamo considerare la riapertura dell’ambulatorio un impegno disatteso da Toti e Viale? Oppure c’è qualche margine? Uscendo dalla continua giostra delle promesse elettorali, si renderanno conto che stiamo parlando della sicurezza e della salute di persone che lavorano?».
«Come Linea Condivisa continuiamo a ribadire quanto sia inconcepibile e sconcertante la chiusura dell’unico presidio medico di un sito produttivo in cui sono presenti migliaia di addetti, e nel quale avvengono lavorazioni talvolta molto pericolose. Proprio oggi, peraltro, quando registriamo una crescita delle commesse e del lavoro, quindi anche dei rischi correlati – conclude Pastorino -. Le conseguenze dei mancati interventi continuano a pesare esclusivamente sui lavoratori. La cui salute rischia di essere compromessa a causa di inerzie amministrative, che nulla hanno a che fare col buon senso. Toti e Viale diano il segnale concreto che tutti attendono: impongano ad Autorità Portuale la riapertura dell’ambulatorio dopo anni di impegni disattesi e promesse mancate».
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