Genova – La politica scellerata e per nulla lungimirante degli anni ’80 ha lasciato in eredità alla città la gestione dei quartieri di edilizia popolare, messi lassù in collina, costruiti male, e quindi bisognosi di una costante e costosa manutenzione per non cadere letteralmente a pezzi.
Manutenzione che ben presto è diventata così onerosa e pressante nei tempi di intervento che le varie amministrazioni che si sono susseguite hanno fatto poco e male. Peccato che questi “contenitori ” di cemento siano stati riempiti di persone, abbandonate negli anni, creando veri e proprio ghetti.
La città scelse di lasciarli lassù in collina, con pochi servizi e tanti problemi.
È in questo quadro generale che nel 1997 nasce il Circolo Arci Pianacci, guidato dal farmacista del quartiere, Carlo Besana, a ridare un po’ di dignità al C.E.P. e a ricollegarlo alla città con iniziative che portano lassù in collina anche personaggi dello spettacolo e della politica nazionale.
Una politica che è soprattutto specialista nel vendersi gli esperimenti di gestione sociale come grandi eventi rivoluzionari da campagna elettorale. E che poi, troppo spesso, sparisce.
Ma se questa potrebbe essere una storia a lieto fine, dove il riscatto sociale vince sull’indifferenza e il nostro paladino viene premiato per le sue fatiche, sarà meglio che ascoltiate bene l’intervista che abbiamo fatto a Besana, che per passione continua a presidiare un quartiere che forse non capisce fino in fondo cosa rischia di perdere se il “Pianacci” dovesse chiudere.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.