Un ospedale da 120 posti letto è stato allestito nei territori curdi della Siria nordorientale per soli
pazienti affetti dal nuovo coronavirus. Lo ha annunciato oggi la Mezzaluna Rossa curda. Le autorità curde hanno ripetutamente lanciato l’allarme per il fatto di essere poco equipaggiate a far fronte alla malattia, in particolare in termini di respiratori.
“Il nuovo ospedale si trova a una decina di chilometri dalla città di Hassake”, ha detto il condirettore dell’organizzazione Sherwane Bery all’Afp.
L’Onu ha annunciato venerdì un primo decesso per il nuovo Coronavirus nella Siria nord-orientale. L’amministrazione curda semi-autonoma aveva accusato l’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) di non averla immediatamente informata, addossando la responsabilità di una potenziale diffusione del virus nei suoi territori all’agenzia dell’Onu e al governo di Damasco.
Le autorità locali curde sono preoccupate, soprattutto perché i loro territori ospitano numerosi campi di sfollati in cui sono stipate decine di migliaia di persone, comprese famiglie dell’Isis. Questo è in particolare il caso del campo di Al Hol, dove vivono circa 70.000 sfollati, tra cui migliaia di bambini e donne affiliati all’Isis.
Una “zona di isolamento” con 80 posti letto è in costruzione per Al Hol, ha detto sempre venerdì l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari.
La Siria nord-orientale ha “meno di 30 posti letto di terapia intensiva” e “dieci respiratori per adulti e uno per bambini”, ha avvertito sabato l’Ong Save The Children. Questo “rende la prevenzione particolarmente cruciale”, ha dichiarato l’Ong in una nota.
Nei territori sotto tutela del regime siriano, il nuovo Coronavirus ha ufficialmente infettato 39 persone e provocato tre morti.
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