Oggi la firma per la cantierizzazione dell’area, l’inizio della demolizione previsto per settembre
Genova – È stato sottoscritto oggi il contratto di appalto con la cordata “Patriarca Group Srl” e “F.lli Caschetto Srl”, che si è aggiudicata la gara per la demolizione e la rigenerazione delle Dighe di Begato.
“Siamo arrivati alla firma e alla consegna dell’area. Ora si partirà con le demolizioni”, annuncia il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che poi aggiunge: “Faremo lo stesso con il complesso delle Lavatrici di Pra’”.
Per Begato, il cronoprogramma spalmato su 18 mesi prevede l’avvio dei lavori a giugno e, dopo le prime fasi propedeutiche, l’inizio delle demolizioni a settembre 2020 partendo dalla Diga bianca. L’amministrazione conta di concludere le operazioni per dicembre 2021.
All’atto della firma, è partita la contestazione di un ex residente insoddisfatto della nuova sistemazione, che è stato allontanato dalla Municipale.
I traslochi
Dal 1° luglio 2019 al 20 maggio di quest’anno, sono stati eseguiti i traslochi di 374 nuclei familiari, per un totale di 776 persone, che hanno ricevuto appartamenti rinnovati in diverse zone della città.
Parallelamente sono stati recuperati 630 alloggi sfitti nel 2019, in diverse posizioni sul territorio della città di Genova, con un investimento di 17milioni e 190mila euro complessivi, di cui 4milioni e 520mila stanziati da Regione Liguria, proprio per permettere la ricollocazione delle famiglie di Begato e un contestuale recupero del patrimonio di Arte.
Gli inquilini sono stati rialloggiati nei quartieri del comune di Genova con la seguente distribuzione: Ponente 17%, Levante 5%, Centro 18%, Val Bisagno 15%, Val Polcevera 45% raggiungendo l’obiettivo della massima integrazione nel tessuto sociale della città.
La demolizione
Il progetto prevede che la demolizione avvenga mediante macchine operatrici e sono esclusi interventi con micro cariche, salvo soluzioni migliorative in termini di sicurezza, impatto ambientale e valutazione costi.
L’intero quartiere di Begato è composto da 1.444 alloggi, di cui circa 520 nei due complessi delle “Dighe”. Le demolizioni riguarderanno 486 appartamenti su un totale appunto di circa 520.
Il bando per l’affidamento dei lavori di demolizione delle Dighe, l’importo dei quali è di 5,5 milioni di euro, era stato pubblicato il 7 gennaio scorso.
La rigenerazione
Oltre alla demolizione delle due Dighe, il progetto prevede la realizzazione di interventi per migliorare la vivibilità del quartiere, la riqualificazione delle aree esterne e la creazione di servizi ludico-ricreativi, con realizzazione di strutture sportive (campo di calcetto e pista di pattinaggio).
In più, il recupero di 37 alloggi che fanno parte della Diga bianca, in via Cechov, e la realizzazione di un primo lotto di 50 nuovi alloggi ad elevata efficienza energetica. È inoltre allo studio la realizzazione di 150 nuovi alloggi mediante partenariato pubblico/privato.
Per l’operazione di rigenerazione Regione Liguria destinerà 7,5 milioni di euro assegnati dalla Delibera CIPE 127/2017 sull’Edilizia Residenziale Pubblica.
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Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.