Piacenza, arrestati 7 Carabinieri: tortura, estorsione e spaccio le ipotesi di reato

Piacenza –  “Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili”.

Sono queste le notizie che non vorremmo mai leggere e neanche dare.
Le frasi sono quelle agli atti dell’ordinanza che ha portato all’arresto di sette carabinieri e al sequestro di una caserma a Piacenza, raccolte da un’intercettazione ambientale.
“Abbiamo trovato un’altra persona – prosegue l’intercettazione – che sta sotto di noi. Questa persona qua va da tutti questi spacciatori e gli dice: “Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!’ e la roba gliela diamo noi!”.

Difficile definirli Carabinieri

Un tenore di vita elevatissimo, auto, ville con piscina, conti correnti. Questa la realtà con cui ci si è dovuti scontrare oggi.
“Faccio fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla in quella caserma di lecito”. Sono le parole che il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha utilizzato nell’introdurre la lunga conferenza stampa circa l’indagine per droga, torture ed estorsione che questa mattina ha portato all’arresto dei carabinieri, al sequestro e alla chiusura di una caserma dell’Arma in centro a Piacenza.

Tutti gli illeciti sono stati commessi in periodo di lockdown, quando i Carabinieri rifornivano di droga le persone che non potevano uscire di casa.

“Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell’Arma dei carabinieri.  Una serie tale di atteggiamenti criminali che – prosegue il Procuratore Grazie Pradella –  ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma per futuri accertamenti”.

Accuse gravissime

Le accuse sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica.

Da subito sia l’Arma che il Ministero della Difesa, Lorenzo Guerrini, hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda. Ma intanto il comando generale dell’Arma ha disposto “l’immediata sospensione dall’impiego” per i militari coinvolti nell’inchiesta.

La dichiarazione del Generale Angrisani

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Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.