Il Sindacato Polizia Penitenziaria: l’arresto di ieri è solo la punta dell’iceberg
“L’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa dell’ex direttrice della Casa Circondariale di Reggio Calabria, Maria Carmela Longo, riapre il tema dei detenuti dell’alta sicurezza, che da anni comandano nelle carceri italiane e impartiscono ordini all’esterno trovando nel carcere, che dovrebbe essere il punto terminale di una carriera criminale, un punto di ripartenza e di riorganizzazione delle attività mafiose sui propri territori”.
A sostenerlo è il segretario generale del sindacato SPP, Aldo Di Giacomo.
“Da anni l’attenzione mediatica – afferma Di Giacomo – è rivolta in modo esclusivo al 41-bis, ma chi conosce bene il carcere sa che la partita si sta giocando tra Stato e detenuti dell’alta sicurezza che hanno il controllo assoluto all’interno delle carceri. Il ruolo svolto dalla polizia penitenziaria, in questo caso e più in generale nella lotta alla criminalità organizzata, è fondamentale e
imprescindibile.
L’arresto di ieri è probabilmente solo la punta dell’iceberg, le collusioni tra parte consistente dello Stato, le mafie e i tessuti sociali e religiosi è stata sotto dimensionata. Se così non fosse come si spiegherebbero i 4 mila detenuti dell’alta sicurezza che
usufruiscono delle celle aperte?”.
“Il contrasto alle mafie – conclude Di Giacomo – sarà il tema più importante del prossimo decennio. La lotta alle stesse non potrà prescindere da un contrasto anche e soprattutto all’interno delle carceri e in questo il ruolo più importante lo giocherà la polizia penitenziaria, ma dovrà essere svincolata dalle assurde sovrapposizioni emerse con l’arresto di ieri. Senza questo la lotta alle mafie sarà incompiuta”.
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