Genova – La grande distribuzione ha messo in crisi il commercio di vicinato e ha messo in condizione i piccoli commercianti di chiudere le serrande. Ora tocca ai punti vendita della GDO chiudere i punti vendita meno competitivi. Ed è bastato aprire un grande Basko a pochi metri dal Conad per decretare la chiusura del punto vendita. Ma se nello scontro tra i giganti della GDO ci rimettessero solo le aziende faremmo spallucce. Ma come sempre il conto di scelte sbagliate lo pagano i lavoratori che sono la parte più vulnerabile.
Conad Cornigliano chiude i battenti
E oggi Conad Nord Ovest ha reso noto alla Filcams Cgil di Genova l’intenzione di chiudere dalla metà di ottobre il punto vendita di Genova Cornigliano. L’azienda garantirebbe di fatto solo l’utilizzo della cassa integrazione in deroga Covid fino al 31 dicembre 2020 per poi attivare la procedura di licenziamento collettivo per tutto il personale operante presso il punto vendita. Sedici, tra lavoratrici e lavoratori, si sono ritrovati, da un giorno all’altro, nell’incubo di rimanere senza un’occupazione e quindi senza un reddito per se stessi e per le loro famiglie. Una notizia piombata sulle loro teste all’improvviso in quanto, l’azienda, non aveva mai dato segnali in tal senso, nè formali nè informali. Al contrario, la stessa, ha continuato a rassicurarli, ventilando loro l’ipotesi di ristrutturazione del supermercato e quindi di investimenti.
Filcams
Fabio Piccini, Responsabile del settore commercio per la Filcams Cgil di Genova: “La situazione è gravissima, abbiamo da subito contestato il comportamento omissivo della società e la modalità con cui, di fatto, Conad vuole gestire i ventilati licenziamenti; così come ha impostato la vertenza, gli esuberi rischiano di coinvolgere solo i soggetti socialmente più deboli. E’ inaccettabile che, in un territorio in cui Conad ha altri punti vendita, l’azienda non abbia considerato di ragionare su posizioni totalmente conservative dei posti di lavoro.
Il 13 ottobre Filcam incontra l’azienda
Nel prossimo incontro, previsto il 13 ottobre 2020, la nostra posizione sarà ferma: chiederemo l’anticipazione dell’ammortizzatore sociale fino a quando sarà necessario e quindi fino a risoluzione della vertenza che per noi rappresenta la totale salvaguardia occupazionale. Ricordo che Conad è il più grande marchio italiano della distribuzione alimentare, detenendo il 20% circa delle quote di mercato e, forse, il suo slogan pubblicitario “Persone oltre le cose”, osservando il suo irresponsabile comportamento, non si riferisce ai suoi lavoratori. C’è una responsabilità sociale d’impresa a cui Conad, che vanta anche una grande spirito cooperativo, non si può sottrarre. Se l’azienda resterà sorda alle nostre istanze, la Filcams Cgil di Genova, su mandato dei lavoratori, procederà ad azioni di lotta.”
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