Dopo la pubblicazione dell’articolo ci ha contattati il consigliere del PD Alberto Pandolfo per puntualizzare che è favorevole alla vocazione industriale dell’area dell’ex carbonile adiacente la Lanterna ma per attività produttive differenti dai depositi costieri. Benché il virgolettato sia corretto, rileviamo e integriamo l’articolo.
Non passa la mozione M5S sul museo delle energie rinnovabili e il parco verde
Genova – Approda in Sala Rossa la richiesta di bonifica e riqualificazione dell’area della centrale Enel sotto la Lanterna, messa a riposo nell’agosto del 2016.
Per dare un po’ di respiro a una zona come Sampierdarena, già soffocata da tante servitù, il consigliere M5S Stefano Giordano ha chiesto che per il sito dell’ex centrale a carbone, collocato a poche centinaia di metri dal centro abitato, e il palazzo liberty di inizio novecento sottostante, il Comune avvii una ristrutturazione in modo da farne un museo delle energie rinnovabili, e che l’area circostante sia adibita a parco verde per la cittadinanza.
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In base alla mozione di Giordano il Comune dovrebbe anche farsi parte attiva e sollecitare la Regione che ha le competenze in materia di bonifica. E dunque che si sollevasse un po’ di polverone era prevedibile.
Incertezze sull’ex carbonile sotto la Lanterna
La trasformazione dell’area dell’ex carbonile è in ballo da diverso tempo. Già nel 2018 l’Assessore ai Progetti di riqualificazione, Simonetta Cenci, aveva dichiarato: “L’Autorità Portuale mi ha informato della richiesta, presentata da Enel, di dismissione dell’ex centrale a carbone. Il piano comprende, in una prima fase, la bonifica e la demolizione delle parti fatiscenti, mentre nella seconda si farà un’analisi degli spazi e dei manufatti strutturali rimasti, per un loro utilizzo futuro. Ci hanno richiesto, in maniera informale, l’utilizzo dell’immobile come museo del cinema, ma non c’è niente di ufficiale”.
Ma tutto in realtà sembra rimasto fermo.
Dopo tre anni si farà finalmente una Commissione?
Sono tre anni che si attende una Commissione consiliare, lo ribadiscono in aula anche anche Mauro Avvenente, Lilli Lauro ed Enrico Pignone. Il consigliere di Italia Viva, però, fa una precisazione importante e si spinge oltre bocciando la proposta di riqualificazione: “Non si può dividere a metà con un parco uno dei porti più importanti del Mediterraneo”, sostiene e poi precisa: “Da una parte Calata Sanità, e dall’altra Ponte Libia e Ponte Etiopia. Ci sembra un progetto fantasioso”.
“I cittadini di Sampierdarena hanno il sacrosanto diritto di poter vivere in maniera dignitosa ma, a seguito di una trasformazione profonda di Lungomare Canepa che è diventata una strada a percorrenza veloce, hanno bisogno di ben altri elementi compensativi come la galleria fonoassorbente“, conclude.
Per il consigliere Pd Alberto Pandolfo le cose stanno diversamente e scopre le carte in tavola sui depositi costieri: “È bene non girare tanto intorno alla questione, perché sappiamo tutti che quell’area è una di quelle destinate alla sistemazione dei depositi costieri“. Quindi non nasconde la sua contrarietà alla proposta del parco verde in quanto “quell’area deve essere destinata allo sviluppo economico della città”. Il Consigliere del PD ha dato il suo parere favorevole a una Commissione dove l’argomento venga finalmente sviscerato.
Alla fine la proposta di Giordano è respinta dall’aula con 23 voti contrari. Non resta che aspettare che la fatidica Commissione venga calendarizzata.
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